Coop contro la tampon tax, discrimina le donne

Il ritorno dell’Iva al 10% sugli assorbenti femminili con la Legge di Bilancio 2024 “è un passo indietro che discrimina le donne e pregiudica una vittoria già conseguita appena un anno fa”.

E’ quanto lamentano Coop e Onde Rosa, un collettivo di giovani donne, in una nota avvertendo che riparte la mobilitazione e si riapre la petizione su Change.org – con lo slogan “Il ciclo è ANCORA un lusso!” – con l’obiettivo di raggiungere 1 milione di firme dopo le 683.000 raggiunte un anno fa.

E Coop intanto, per dimostrare che l’Iva al 5% è possibile, ha messo sugli scaffali a partire da ieri le proprie linee di assorbenti inglobando l’aumento dell’Iva fino a fine aprile 2024 con l’obiettivo di non scaricarlo sulle consumatrici.

Coop ricorda che il governo Meloni, in linea con altri paesi europei, aveva abbassato l’Iva sugli assorbenti femminili dal 22% di Iva (l’Iva dei prodotti di lusso) a un più equo 5%.

Con la Legge di Bilancio per il 2024 però le cose cambiano nuovamente e l’Iva ritorna al 10% sia sugli assorbenti femminili che anche su altre voci di spesa che gravano sulle donne e le famiglie (pannolini per neonati, latte in polvere etc).

Unanimi le reazioni. “Riavviamo la mobilitazione e dimostriamo con l’azione sui nostri prodotti che abbassare l’Iva è possibile e necessario e che, se si tratta, come è stato detto, di un’azione inefficace perché da solo l’abbassamento non ha fatto diminuire i prezzi allora si ha a che fare con speculazioni che devono essere controllate e se del caso punite, ma non cancellando i giusti provvedimenti presi” ha commentato Maura Latini, Presidente Coop Italia.

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