Cormorani voracissimi, danni alla pesca.
Ma i ristori non sono adeguati alle perdite subite da chi lavora in mare.
Le associazioni ittiche hanno scritto una lettera alla Regione chiedendo un intervento immediato.
“Centinaia di famiglie – spiegano – vedono compromesso il proprio reddito per via di questa burocrazia asfissiante. I criteri di valutazione dei danni arrecati dai cormorani alle imprese tendono a non considerare i dati ufficiali, come i fatturati certificati, e si addentrano in parametri di stagionalità imponderabili che hanno una aleatorietà enorme”.
Una situazione, continuano le associazioni, “resa insopportabile per l’assenza di una reale e concreta volontà di confrontarsi su elementi oggettivi e guardare al vero obiettivo: evitare la crisi di un comparto intero e anzi favorirne lo sviluppo”.
Appello diretto alla presidente della Regione Alessandra Todde: “Ci ascolti e ci aiuti a riportare serenità in un comparto fortemente provato dalla crisi e dalla incapacità di molti operatori di perseguire percorsi di crescita economica strutturale. Si rispetti la normativa vigente, altrimenti sarà impossibile evitare manifestazioni importanti di tutti gli operatori del settore e di tutte le persone coinvolte”.