Il FLNC (Fronte di Liberazione Nazionale Corso) è stata invitata alla 42° edizione del Ghjurnate internaziunale di Corti, organizzato sabato 3 e domenica 4 agosto, a Corte.
Un commando di tre uomini, incappucciati e armati, ha parlato alla riunione di chiusura dell’evento, subito dopo l’intervento dell’ultimo oratore, Petr’Antò Tomasi, portavoce del movimento indipendentista Nazione.
E’ la prima volta dall’agosto 1993 che l’organizzazione clandestina fa irruzione nel Ghjurnate internaziunale. Trentuno anni fa, ha rivendicato l’omicidio di uno dei suoi, Robert Sozzi, ucciso a colpi di arma da fuoco nel giugno dello stesso anno nel quartiere Saint-Joseph di Bastia.
Un anno, dunque, dopo la nascita del movimento indipendentista Nazione, succeduto a Corsica Libera, il FLNC venne al Ghjurnate per ricordarci che aveva “invitato i nazionalisti a gettare le basi di una vera alternativa politica”.
Raccogliendo la fiaccola dei tre leader indipendentisti saliti sul palco, Jean-Philippe Antolini, Josepha Giacometti-Piredda e Petr’Antò Tomasi, il FLNC ha insistito su quale sarà la sua linea politica per i prossimi mesi: la difesa della lingua, dell’agricoltura e dell’economia. Un discorso che scandisce un tono politico già pronunciato per più di un’ora dai vari relatori.
Il movimento indipendentista non ha esitato a criticare severamente la maggioranza autonomista dell’Assemblea corsa. Petr’Antò Tomasi ha accusato gli autonomisti di aver “svenduto alcune rivendicazioni storiche come lo status di residente”, denunciando anche “la strategia di accettazione di tutte le linee rosse parigine” da parte dell’esecutivo territoriale durante i colloqui con il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin.