Sarebbe potuta essere una serata tranquilla, quella di ieri, che ha visto una grande mobilitazione per ricordare il genocidio in atto nei territori palestinesi e per denunciare la politica guerrafondaia del regime sanguinario di Israele e contro il decreto sicurezza.
Invece, per precise responsabilità delle politiche “repressive” del Governo Meloni e dei rappresentanti delle forze dell’ordine che eseguono le indicazioni imposte dal Viminale, si è trasformata in una serata di forte tensione e di scontri.
Infatti era prevista una manifestazione per le vie del centro storico, con destinazione finale piazza del Carmine, ma in serata è arrivata la comunicazione: la Questura non aveva concesso le autorizzazioni ed il corteo è stato vietato.
E’ salita subito la tensione e i giovani promotori della manifestazione, la neonata rete studentesca “Retza de Istudiantes”, con numerose altre associazioni, oltre un migliaio di manifestanti con la partecipazione di A Foras, Usb, No Tyrrhenian Link Quartu Sant’Elena hanno deciso di fare comunque un corteo. Da lì si è scatenata la violenza delle forze dell’ordine che hanno ripetutamente aggredito i manifestanti con gli scudi e i manganelli.
Un primo tentativo di blocco delle forze dell’ordine è stato messo in campo in Piazza Garibaldi sia sul lato di via Sonnino che su via Garibaldi, e proprio lì i manifestanti sono riusciti a forza il cordone e partire in corteo che poi bloccato a metà di via Garibaldi.
Una situazione decisamente pericolosa: negozi aperti e tante persone a passeggio nella via dello shopping, eppure la Questura ha ritenuto di chiudere in un imbuto i pro Palestina e no ddl sicurezza.
Da lì il corteo si è ricompattato e ha proseguito il suo tragitto in buona parte della città, creando numerosi disagi alla cittadinanza; la cosa che si sarebbe potuta limitare se solo la Questura avesse concordato un percorso autorizzato per il corteo. Insomma, una fallimentare gestione dell’ordine pubblico e una scarsa voglia di dialogo ha portato a tutto questo.
E ora scattano le denunce, infatti le forze dell’ordine da ieri sera hanno cominciato a visionare le immagini della protesta.
Dalla Questura arriva agli organi di stampa “una velina” che precisa che nessun agente ha usato il manganello, fatto smentito da alcune immagini che abbiamo pubblicato.
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Ora gli inquirenti sono al lavoro per individuare chi ha “forzato” il blocco, violando l’ordine di rimanere in piazza Garibaldi. Nel mirino anche chi si è presentato alla manifestazione con le bandiere di Hezbollah, che sarà denunciato per sovversione e istigazione al terrorismo internazionale.
Ricordiamo che Hezbollah, movimento sciita libanese ha contribuito ha combattere lo Stato Islamico dell’Isis e che proprio il movimento libanese era in prima linea a difendere la minoranza cristiana in Siria, altro che terrorismo…