Cresce la qualità dei pomodori, ma produzione cala del 20%

Qualità dei pomodori eccellente. Ma la quantità è calata sino a toccare punte del 20% in meno nel sud Sardegna.

Colpa anche del clima, denunciano i produttori. È il bilancio di Coldiretti sulla produzione.

Buona anche la remunerazione da parte della Casar, spiega Giuseppe Onnis, produttore di Samassi anche dirigente Coldiretti “ma le altre temperature e le abbondanti piogge hanno complicato i piani”.

Poi i problemi economici portati “dagli aumenti dei costi di produzione e le altalene di prezzo – dice Onnis – che ha reso difficoltoso fare programmi a medio-lungo termine e rientrare sui costi”.

Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna sottolineano che, oltre ai rialzi sulle materie prime come energia e concimi, si sono aggiunti i costi dei trasporti. “Anche se nel caso del pomodoro – spiegano – sono stati coperti dall’azienda di trasformazione”.

Casar, l’azienda di trasformazione e vendita delle produzioni di pomodoro in Sardegna, vicina alle campagne. “La proprietà – sottolinea Michel Elias, amministratore unico – ha integrato il prezzo pattuito remunerando maggiormente il pomodoro conferito: la nostra politica è quella di lavorare insieme all’agricoltore in filiera e per questo abbiamo cercato di trovare un punto d’incontro che accontentasse tutte le parti, cercando di mantenere bassa l’inflazione al punto vendita cosa che avrebbe comportato problemi per i clienti finali”.

Nel frattempo l’azienda punta su nuovi investimenti. “Negli ultimi cinque anni abbiamo investito oltre 6 milioni di euro per i macchinari su nuove linee – conclude – ora cercheremo di allargare il commerciale per cercare nuovi clienti e incrementare la produzione di pomodoro da lavorare”.

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