Subito lo stato di agitazione e poi la proclamazione di uno sciopero generale.
E’ quanto hanno deciso le segreterie territoriali di Fiom, Fsm e Uilm a conclusione di una settimana di assemblee che i metalmeccanici hanno tenuto tra i lavoratori delle principali realtà industriali del Sulcis Iglesiente, territorio che conta oltre 35mila disoccupati.
In ogni assemblea – spiegano i sindacati – è stata esposta la bandiera della pace “chiedendo l’intervento delle diplomazie internazionali per arrivare all’immediato cessate il fuoco e fermare la gravissima strage in corso, che ha portato migliaia di vittime, gran parte di bambini e civili innocenti”.
I lavoratori in mobilità, gli appalti della Portovesme srl e dell’Enel, della SiderAlloys e della Gms hanno convenuto che la gravità del momento impone lo stato di agitazione della categoria, con la richiesta di risposte immediate.
Tra gli appalti della Portovesme srl è emersa la volontà di non aspettare passivamente le decisioni della Glencore, che costringerebbe in breve tempo ad andare incontro a un imponente ridimensionamento a causa dell’ormai imminente fermata della linea zinco.
Non soddisfa neanche l’annunciata riconversione, sottolineano le sigle: “pensare al riciclo delle batterie al posto della produzione di zinco, sarebbe una sconfitta, per le perdite di produzione e sopratutto per l’occupazione nettamente inferiore”.
Preoccupazioni simili tra gli appalti dell’Enel, dove è certo che la decarbonizzazione in corso determinerà la fermata della centrale e il conseguente termine delle lavorazioni della maggior parte degli stessi. Gravi le mancanze di sicurezza avanzate dai lavoratori in assemblea, in conseguenza del non funzionamento di un ascensore nel secondo gruppo.
Forte malessere anche tra i lavoratori della SiderAlloys-Gms: sei anni alla guida della fabbrica non hanno dato alcuna certezza sul futuro dello stabilimento, anzi i tanti e continui cambiamenti nella presentazione dei piani industriali, aggiunti all’ultima richiesta di finanziamenti a garanzia pubblica, impongono riflessioni serie, sulle reali capacità di rilancio in capo all’attuale proprietà.
Lo sciopero generale – annunciano Fiom, Fsm e Uilm – si terrà entro ottobre. Data e modalità dell’iniziativa saranno coordinate e rese note dopo lo sciopero nazionale di venerdì 18.