Stop alle stragi nei cantieri. Lo ha gridato anche Cagliari, insieme a tante altre città italiane, in una manifestazione in piazza Palazzo organizzata da Cgil e Uil in concomitanza con uno sciopero nazionale di due ore.
“Siamo qui – ha detto Fausto Durante, segretario generale della Cgil sarda – per affermare una cultura della sicurezza c’è la necessità di ripristinare regole nei cantieri.
Non è possibile che ogni giorno tre persone in Italia vadano al lavoro e non tornino a casa. Siamo in piazza per dire basta a questa strage”.
Un fiore su un caschetto di protezione: questa l’immagine simbolica scelta dagli organizzatori per rendere omaggio alle vittime di Firenze e chiedere che non ci siano più croci nei cantieri. “Quando una persona muore sul posto di lavoro non è una fatalità – ha detto Erika Collu, segretaria Fillea Cgil Sardegna – significa che non sono state rispettate le regole.
Noi da tempo denunciamo l’assenza di risposte rispetto a un tema che deve diventare la priorità di questo paese. Quindi chiediamo un impegno serio una volta per tutte a tutti i soggetti coinvolti, dalle imprese alle istituzioni. Perché quando si parla di salute e sicurezza dei lavoratori non ci possono essere divisioni. La deregolamentazione introdotta dal codice degli appalti è una sciagura perché espone al rischio quotidiano tutti i lavoratori. Vanno estese le tutele del codice degli appalti anche al settore privato che oggi ne è escluso. Tutti uniti per dire basta alle morti sul lavoro”.
Anche la Sardegna piange le sue vittime: da tre anni aumentano gli incidenti mortali che, secondo l’Inail, nel 2023 hanno registrato 25 vittime, 18 sul posto di lavoro, gli altri in itinere, una in più rispetto all’anno precedente. Sempre nel 2023, sono aumentate del 7% le denunce di malattie professionali rispetto al 2022.