Si è svolta nei giorni scorsi l’udienza presso il Tribunale di Cagliar riguardante la querela per diffamazione presentata dall’Associazione Sardegna-Palestina in seguito alle accuse di antisemitismo ricevute in merito all’iniziativa “Israeli Apartheid Week 2018” svoltasi all’Università di Cagliari.
Intervistato all’uscita dall’aula, l’avvocato dell’ Associazione Sardo-Palestinese, Adriano Sollai prova a spiegare l’evoluzione della vicenda: “non la definiamo soltanto noi come diffamazione, perché l’associazione Sardegna-Palestina ha presentato una querela che è stata presa seriamente in considerazione dalla Procura e anche dal Giudice per le indagini preliminari che a suo tempo emise un decreto penale di condanna, e soltanto con l’opposizione dell’imputato si è arrivati poi a processo”.
È importante evidenziare che all’udienza sono stati ascoltati 2 testimoni di parte, tra cui un rappresentante della comunità filopalestinese milanese, che hanno evidenziato la posizione prettamente politica e non antisemita o antiebraica dell’evento contestato, di ambito mondiale, “Israeali Apartheid week” che secondo l’avvocato Sollai: ” è uno degli aspetti principali, perché di fronte ad accuse di antisemitismo sembra quasi che qualsiasi tipo di ragionamento sia precluso, i nostri testi – conclude il difensore- hanno dimostrato invece che è legittima la critica allo Stato di Israele, ma non per questo si può parlare di odio antiebraico o di antisemitismo”.