Dopo Messina e Padova anche Roma. Nella mattinata di giovedì 23 maggio 2024 tre giornalisti, la videomaker collaboratrice de ilfattoquotidiano.it Angela Nittoli, il fotografo del Corriere della Sera Massimo Barsoum e il videomaker freelance Roberto Di Matteo, sono stati fermati dalla Digos mentre stavano andando a documentare un blitz di Ultima generazione.
I colleghi, che erano accompagnati da due attivisti, sono stati fermati per strada e, secondo il loro racconto, gli è stato impedito di utilizzare il cellulare. Sono stati quindi portati al commissariato di Castro Pretorio per essere perquisiti, nonostante si fossero offerti di mostrare seduta stante i contenuti di borse e zaini in cui era riposta l’attrezzatura.
In commissariato due colleghi hanno addirittura subito una perquisizione personale. Tutti e tre sono stati lasciati ad aspettare il turno di identificazione in una cella di sicurezza con la porta aperta ma presidiata dalla polizia, anche se avevano chiesto di poter essere spostati in sala d’attesa.
Il caso di Roma è il terzo in pochi mesi. In precedenza c’erano stati quelli di Messina e Padova, dopo i quali Fnsi e Ordine dei giornalisti avevano chiesto un incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
«Durante quell’incontro – rileva il sindacato – il ministro aveva escluso che ci fosse un modus operandi della polizia per quanto riguarda verifiche e controlli sui giornalisti che seguano gli atti di protesta di Ultima generazione. Dopo quello che è accaduto oggi, appare invece evidente che esista una linea di intervento per scoraggiare i cronisti dal documentare i blitz di questi attivisti. Tutto questo si concretizza in una palese violazione delle leggi sulla stampa e dell’articolo 21 della Costituzione e sa drammaticamente di censura preventiva, oltre che di violazione del dovere di informare».
La Federazione nazionale della Stampa italiana «è al fianco dei giornalisti ai quali è stato impedito di svolgere il loro lavoro, subendo anche un danno economico, e sosterrà i colleghi che vorranno chiedere risarcimenti allo Stato che ha violato i loro diritti».
Stampa Romana: «Si faccia chiarezza»
L’Associazione Stampa Romana esprime piena solidarietà a Angela Nittoli, cronista del Fatto Quotidiano, Roberto Di Matteo, videomaker freelance e Massimo Barsoum, fotografo del Corriere della Sera che sono stati identificati, perquisiti, fermati, caricati su una volante e lasciati per due ore in una cella del commissariato di Castro Pretorio, a Roma, perché cercavano di fare il loro lavoro, durante una protesta degli ambientalisti di Ultima Generazione, che gli é stato impedito di documentare. Un episodio gravissimo, indegno di un Paese democratico e assai preoccupante su cui deve essere fatta immediata chiarezza.
Segreteria Stampa Romana
Il Cdr Approfondimento Rai: «Solidarietà ai cronisti fermati»
Il Cdr Approfondimento Rai esprime piena solidarietà a Angela Nittoli, cronista del Fatto Quotidiano, Roberto di Matteo, videomaker freelance e Massimo Barsoum, fotografo del Corriere della Sera che sono stati identificati, perquisiti, fermati, caricati su una volante e lasciati per due ore in una cella del commissariato di Castro Pretorio, a Roma, perché cercavano di fare il loro lavoro, durante una protesta degli ambientalisti di Ultima Generazione, che gli è stato impedito di documentare. Come denunciato da Stampa Romana, il Cdr Approfondimento trova l’episodio gravissimo, indegno di un Paese democratico e assai preoccupante su cui deve essere fatta immediata chiarezza.
Cdr Approfondimento
Usigrai: «Forte preoccupazione e solidarietà»
La libertà di informazione ora si impedisce con i fermi di polizia. La nuova frontiera del bavaglio al giornalismo in questo Paese passa ora dal blocco preventivo dei cronisti. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alla collega Angela Nittoli del Fatto Quotidiano, al fotografo del Corriere della Sera Massimo Barsoum e al videomaker freelance Roberto Di Matteo che sono stati fermati, perquisiti, accompagnati a bordo di una volante della Polizia in questura e trattenuti in una cella del commissariato Castro Pretorio. Un provvedimento che ha impedito ai cronisti di seguire una protesta degli attivisti di Ultima Generazione.
Nel giro di pochi mesi sono diverse le segnalazione di colleghe e colleghi a cui viene negato con la forza il diritto di cronaca. Nel chiedere che venga fatta piena luce sull’accaduto, l’Usigrai esprime forte preoccupazione per questa forma strisciante di controllo e condizionamento che viola di fatto le regole democratiche garantite dalla Costituzione
Esecutivo Usigrai