Pompei rinnova la tradizione dei grandi concerti all’anfiteatro del parco archeologico di Pompei, con un ciclo di 10 rappresentazioni che si terranno tra giungo e luglio.
“Oggi celebriamo il matrimonio molto felice tra il patrimonio artistico culturale e una nostra eccellenza nazionale che è il bel canto riconosciuto tale dall’Unesco. Due elementi che si vanno ad unire e a coniugare insieme” anche per “valorizzare il nostro patrimonio culturale” ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presentando il progetto a Roma, al ministero.
La rassegna musicale è patrocinata dal MiC e dal Parco archeologico di Pompei in collaborazione con il Comune di Pompei e l’organizzazione delle società Fast Forward e Blackstar e si svolge in uno dei luoghi più iconici del mondo, l’anfiteatro romano di Pompei, arena dei gladiatori nell’antichità e protagonista nel 1971 dello storico concerto dei Pink Floyd, che ne consacrò il legame con il mondo della musica. La rassegna vedrà salire sul palco Carmen Consoli (8 giugno), John Legend (11 giugno), Russell Crowe (9 luglio), Ludovico Einaudi (12 luglio), Il Volo (17 luglio), Biagio Antonacci (18-19-20 luglio), i Pooh (22 luglio) e Francesco De Gregori (26 luglio). Per Il Volo che festeggia quest’anno i 15 anni di carriera è anche un modo per festeggiare il traguardo, dicono i tre cantanti arrivati all’evento di presentazione del ciclo di concerti. “Noi cerchiamo di portare con grande passione l’arte del bel canto in giro per il mondo e siamo contenti di portarla anche a Pompei, dove abbiamo avuto la fortuna di cantare già nel 2016” affermano gli artisti.
Il binomio tra arte e musica servirà anche a veicolare la conoscenza del patrimonio culturale italiano verso un pubblico sempre più vasto: “sono un fautore della connessione tra artisti e cultura, la trovo una alleanza naturale perché gli artisti portano vita ai monumenti. Dobbiamo essere consapevoli della grande cesura tra mondo analogico e digitale e Il Volo ha più di 5 milioni di follower. Questa alleanza è obbligata” evidenzia il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi che ricorda la necessità di interessare un pubblico sempre più ampio perché “la cultura ha anche un aspetto industriale e turistico e artisti come Il Volo o Bocelli contribuiscono ad attirare quanti ammirano lo stile italiano nel mondo. E ci metto anche i Maneskin, non faccio distinzioni di genere”. Il connubio tra archeologia e musica a Pompei accoglie anche il benestare del direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel: “Avvicinarsi all’antico ha sempre qualcosa di contemporaneo. Abbiamo un territorio fantastico e occorrono occasioni, opportunità per convincere i visitatori a rimanere e scoprire anche le altre bellezze che offre il territorio vesuviano”. E d’altra parte, “la gestione di Pompei assomiglia sempre di più alla gestione di una città viva. Il contatto tra il presente e l’antichità è continuo e noi siamo come una sorta di amministrazione comunale di una città antica: ci occupiamo di servizi, trasporti e una rassegna musicale rientra in questo approccio”.