Da venerdì a domenica a Cagliari il diciassettesimo Karel Music Expo

Da venerdì 1 settembre a domenica 3, dopo un’anteprima giovedì 31 agosto, ritorna, per la sua diciassettesima edizione, il Karel Music Expo, il festival delle culture resistenti ideato e organizzato a Cagliari dalla cooperativa Vox Day, in programma al Lazzaretto, il Centro polifunzionale d’Arte e Cultura in via dei Navigatori, nel quartiere di Sant’Elia, dove la manifestazione ha già fatto base negli ultimi tre anni.
 
Con uno sguardo aperto e originale, la quattro giorni vuole offrire un percorso verso la ricerca e la capacità di incrociare diversi linguaggi, tra musica, letteratura e arte, con la volontà di muoversi in territori poco frequentati, di oltrepassare le consuetudini e le visioni più scontate e banali. Riconoscendosi sotto il titolo “MoviMenti”, questa edizione del festival si presenta come un viaggio senza confini tra suoni, parole, interpreti, tendenze, “dove la qualità è preferita ai numeri e il rispetto delle orecchie del pubblico è sempre stata la priorità assoluta”, come sottolinea il direttore artistico Davide Catinari.
 
La musica è da sempre il fulcro del KME, con progetti artistici e ospiti provenienti dalla scena nazionale e locale: ecco dunque in arrivo a Cagliari i Calibro 35, reduci dall’ultima impresa discografica, “Nouvelles Aventures”; i Deproducers con il filosofo evoluzionista Telmo Pievani in scena con “DNA“, uno spettacolo che unisce musica e scienza; i progetti in duo The Big SelfBlack Black IstanbulTRRMàRandom NeueklangIl Violino; le cantanti e compositrici Dalila Kayros e Marta Loddo; le sperimentazioni sonore di Angus Bit, il chitarrista Giacomo Deiana, e gli aftershow di Agostino Chironi.
 
A fare da prologo, il 31 agosto, la serata KME OFF con il trio Fanali, il cantautore isolano Carlo Addaris e “Motel Chronicles“, il nuovo progetto di Emidio Clementi – scrittore e musicista, voce e bassista dei Massimo Volume – e Corrado Nuccini – fondatore, chitarra e voce dei Giardini di Mirò.
 
A completare il ricco fine settimana del Karel Music Expo, domenica 3 settembre, si uniscono alla parte musicale gli eventi conclusivi di Neanche gli Dei, il festival letterario e di incontri d’autore promosso sempre da Vox Day, quest’anno alla terza edizione, che ha vissuto la sua parte centrale dal 27 al 30 luglio scorsi, con le presentazioni dei libri dei fotografi Fabrizio “Bibi” Pinna e Alessandra Cossu, e del giornalista Franco Fracassi.
 
Ancora una volta, il Karel Music Expò riserva uno spazio alle arti visive, in questa occasione con “AZIONE! Immagini del cinema italiano”, la mostra fotografica di Gianfranco Mura dedicata alla memoria di Alessandro D’Alatri, in esposizione nel quartiere di Castello.
 
Spazio anche alla scoperta del territorio con un’escursione naturalistica sul colle di Sant’Elia a cura del biologo Massimo Deiana, e alle degustazioni con i vini AgriLogica e con i menù proposti dalla cucina multietnica della Stazione di Transito, un progetto di rigenerazione urbana per il quartiere cagliaritano di San Benedetto, ideato da Carovana SMI.
 

Anteprima del festival, giovedì 31 agosto, la serata KME OFF con inizio alle 20.30 nella Corte centrale del Lazzaretto. Apre il trio partenopeo Fanali (selezionato sulla piattaforma Gigmit, tramite la call lanciata gli scorsi mesi), progetto nato con l’intento di produrre musica per immagini, spingendo al limite le possibilità del live looping. Oltre a condividere la militanza in altre formazioni (EPO, unòrsominòre, Tropico) Michele de Finis alla voce, chitarra e basso, Caterina Bianco alla voce, violino e synth, e Jonathan Maurano alla batteria, si concentrano sull’elettronica e l’uso dei loop per dare vita a uno spettacolo visionario e in continua evoluzione. Tre gli album all’attivo: “Man With a Movie Camera” (2021), “Shidoro Modoro” (2022) e il recente “Pale Blue Eyes – Lou Reed Reimagined” (2023), un tributo all’artista newyorkese, al quale hanno partecipato anche Roberto Dell’Era (Afterhours, Winstons), Saturnino (Jovanotti) e Giovanni Succi (Bachi Da Pietra).
 
Il secondo set vedrà sul palco Carlo Addaris, cantante, polistrumentista e autore dalla carriera ventennale, con alle spalle numerose ed eterogenee esperienze, tutte confluite nel suo retroterra artistico: dal teatro, al rock con i Colazione Freak, all’elettro-indie-pop del progetto Lo-Car, con cui pubblica il suo primo album, “Diskotales”, nel 2010. È del 2016 il suo primo album solista, “Metamorfosi”, in cui si fondono elettronica e cantautorato (presentato al Karel Music Expo quello stesso anno). Sonorità anni Ottanta e alternative rock si ritrovano nell’EP “Di abbracci, di pugni e di mani sul petto” uscito nel 2020 per Le Officine, mentre vede la luce nel 2022 il suo disco più recente, “Mondi”, in cui è autore di tutte le parti musicali e di registrazione e mixaggio, eseguito nel suo studio personale.
 
Un duo particolare, intorno alle 21.50 porta nel cuore della serata: I Magnificat è il progetto, nato nel 2022, che vede l’incontro artistico tra un figlio e un padre, rispettivamente Ludovico Sebastian Muroni, polistrumentista, trombettista del gruppo Charme de Caroline e cornista per l’orchestra Moovie Brass del Conservatorio di Cagliari, e Alessandro Muroni, cantante e pianista, direttore artistico dello stesso gruppo Charme de Caroline per cui compone testi, musiche, spettacoli, con all’attivo quattro dischi e due romanzi “All’ombra della pensilina” (2017) e “Danzami fino alla fine dell’amore” (2021), pubblicati entrambi per Arkadia Editore.
 
A coronare la serata musicale, intorno alle 22.30, Emidio Clementi – scrittore e musicista, voce e bassista dei Massimo Volume – e Corrado Nuccini – fondatore, chitarra e voce dei Giardini di Mirò – presentano dal vivo il loro progetto “Motel Chronicles” (fissato su album lo scorso aprile), dedicato all’omonimo libro di Sam Shepard, in cui il geniale scrittore, attore e drammaturgo americano (scomparso sei anni fa) ritorna ai luoghi fondamentali della sua vita: una raccolta di frammenti autobiografici e visioni allucinatorie, poesie e fotografie, con riferimenti a film e canzoni che hanno profondamente influenzato l’immaginario collettivo. Con il loro adattamento di “Motel Chronicles”, Clementi e Nuccini completano una trilogia musicale e letteraria iniziata nell’America urbana del primo Novecento di Emanuel Carnevali e proseguita con l’opera poetica di T.S. Eliot e i suoi “Quattro Quartetti”.
 

Il primo settembre il KME entra nel vivo, con quattro set inaugurati alle 20.30 dal duo The Big Self, animato delle possibilità infinite che un campionatore può dare alla creatività di Paolo Messere e Matteo Anelli, già membri fondatori e musicisti di Blessed Child Opera e Ostara’s Bless: suoni e flussi di pensiero elettronici e reminiscenze arabesche, evocazioni dei mantra e dell’esoterismo si traducono in chitarre elettriche e loop, che prendono forma sul palco con atmosfere introspettive. È di quest’anno il primo album omonimo di The Big Self.
 
Il testimone passa poi a un altro duo, quello degli isolani Black Black Istanbul, con chitarra, voce e batteria nelle mani di Claudio Fara e Martino Pala: attivi dal 2017 e al debutto discografico nel 2018, il loro stile è un fuzz rock nudo e crudo, ispirato da band come Black Sabbath, Royal Blood fino ad arrivare al maestro Ty Segall. Tra le loro ultime imprese, l’apertura al concerto degli Skunk Anansie lo scorso 9 giugno a Cagliari.
 
E sarà ancora una formazione a due a dare vita al terzo atto della serata, Trrmà, un incontro/scontro tra Giovanni Todisco (batteria) e Giuseppe Candiano (elettronica), che dal 2016 esplorano, sperimentano e sintetizzano il loro linguaggio sonoro, al confine tra jazz ed elettronica. È di quest’anno il loro secondo lavoro con Hyperjazz, “Mixtape Vol. 2”, il seguito del primo volume pubblicato nel 2021. Nel corso del tempo, i due hanno collaborato con nomi del calibro di Charlemagne Palestine e con il bassista di Ornette Coleman, Jamalaadeen Tacuma, ricevendo le attenzioni della stampa internazionale (The WireThe QuietusWorldwide FM, Bandcamp Daily) e collezionando date in diversi contesti internazionali.
 
La serata raggiunge il suo culmine intorno alle 22.30, con gli attesissimi Calibro 35, che approderanno a Cagliari sull’onda del tour intitolato al loro ultimo album, “Nouvelles Aventures”, licenziato a fine maggio. Dopo l’esperienza dei due dischi di “Scacco al Maestro”, dedicati all’opera di Ennio Morricone, e della colonna sonora originale della serie “Blanca”, in onda su Rai 1, questo nuovo lavoro vede il gruppo formato da Tommaso Colliva, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli utilizzare a pieno le risorse coltivate, affinate e arricchite negli anni per tornare a fare “la musica dei Calibro”: quel miscuglio strumentale di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematica ad ampio spettro con cui il pubblico ha imparato a conoscerli in quindici anni di carriera. Tra le tante esperienze, la band ha mosso passi in molti campi e declinato il proprio stile unico su diverse forme di espressione musicale: non solo dischi, ma anche colonne sonore, produzioni tv, sonorizzazioni, library music, libri e spettacoli teatrali, oltre a moltissimi live in giro per tutto il mondo condividendo il palco con artisti del calibro di Muse, Sharon Jones, Sun Ra Arkestra e Thundercat.

Finale di serata dalla mezzanotte con le selezioni musicali rock-alternative a cura di Agostino Chironi.

 

Una nuova serata densa di eventi attende il pubblico del KME sabato 2 settembre nella corte centrale del Lazzaretto: a dare il via alla musica, alle 20.30, la cantante oristanese Marta Loddo, voce e loop station per “Watery dreams”, un nuovo progetto ispirato dall’acqua, e per questo in continua trasformazione e evoluzione, un viaggio di evocative suggestioni vocali. Oltre alla partecipazione a diversi festival (tra cui Dromos, Waves Festival, Signal Festival, Nuoro Jazz, Time In Jazz, Karel Music Expo, Bookolica, San Teodoro Jazz, Miniere Sonore), Marta Loddo si è dedicata alla realizzazione di colonne sonore per spettacoli teatrali e performance di danza, sigle radiofoniche.
 
Spazio poi al duo elettronico Random Neueklang formato dal chitarrista, tastierista e vocalist Domenico Canu e dal tastierista, corista e compositore Marco Achenza: forti delle rispettive precedenti esperienze (nelle band Anonimia, Nero Sensibile e La Plonge per il primo, e nei Maniumane o Stilyagi per il secondo), i due portano in anteprima al KME i brani del loro primo EP in uscita a settembre.
 
Una nuova interprete femminile è protagonista del terzo set della serata: la cantante, compositrice e ricercatrice vocale Dalila Kayros approda sul palco del KME con le sue elaborate sonorità; nata in Sardegna, ha studiato canto jazz a Barcellona, e ha poi sviluppato uno stile musicale in cui la voce diventa una porta verso un mondo interiore immaginario, in un’atmosfera surreale legata al simbolismo e all’estetica distopica, in cui la forma canzone si fonde con un’elettronica dalle sonorità cupe, ed emergono, come echi lontani, elementi avant-pop e post-industrial. Caratterizzata da una vocalità forte e ritualistica, Dalila Kayros abbraccia un ampio spettro di umori, dal meditativo al feroce. Ha presentato i suoi lavori in diversi tour europei e quest’anno per la prima volta è sbarcata in America per una serie di date tra la California e il Messico. Collabora con il musicista elettronico Danilo Casti con il quale ha composto il disco “Animami”, uscito l’anno scorso per Subsound Records, e che l’accompagna in scena.
 
L’atto conclusivo della seconda serata è “DNA“, un’opera originale, prodotta da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, in cui si uniscono musica e scienza: in scena il filosofo evoluzionista Telmo Pievani e i Deproducers – Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo e Riccardo Sinigallia – insieme a Roberto Angelini. Brani musicali inediti, immagini suggestive e una scenografia costruita ad hoc, trasformano una conferenza scientifica in un appassionante spettacolo immersivo alla portata di tutti, in cui il pubblico avrà l’occasione di ripercorrere la storia che accomuna ogni essere umano. Un percorso, accurato ma accessibile, che sottolinea il valore della ricerca scientifica come strumento fondamentale contro il cancro e come metafora del processo di miglioramento di sé stessi attraverso la conoscenza. Uno “spettacolo che fa suonare la scienza”, nato grazie alla genialità artistica dei Deproducers con la consulenza scientifica di Telmo Pievani e le immagini realizzate da Marino Capitanio. Dal progetto sono nati una pubblicazione dal titolo “DNA, un codice per scrivere la vita e decifrare il cancro“, firmata dallo stesso Pievani, e il documentario “Why Me“, attualmente disponibile sulla piattaforma Prime Video: ulteriori tasselli del percorso scelto da Fondazione AIRC per raccontare in modo innovativo ed emozionante il valore culturale della ricerca oncologica nel nostro Paese.
 
Anche sabato, la musica proseguirà dopo i concerti con l’aftershow affidato alle selezioni musicali di Agostino Chironi.
 

La giornata di domenica si apre in mattinata con un evento dedicato alla scoperta del territorio che ospita il festival: il Colle di Sant’Elia, proprio davanti al Lazzaretto, è un’oasi verde a pochi passi dalla città, caratterizzata dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea, di cui sarà possibile conoscere le proprietà medicinali e aromatiche e gli usi nell’escursione (con ingresso a offerta libera) in programma alle 10 “Profumi e Aromi del Colle” guidata dal biologo e naturalista Massimo Deiana, in collaborazione con la Cooperativa Sant’Elia 2003. L’appuntamento, della durata di circa due ore, si conclude con la visita dell’erbolario del Lazzaretto seguita da una degustazione (facoltativa) presso la Terrazza. Prenotazioni su eventbrite.it.
 
Alle 12.30, sempre sulla Terrazza, si prosegue con “Per un pugno di note: Tributo a Ennio Morricone”, del duo da camera Il Violino, con Davide Pais al violino e Antonella Chironi al pianoforte. Nell’occasione, sarà possibile degustare i vini biologici di AgriLogica, cooperativa che coltiva in Sardegna vigneti, oliveti e orti con metodo biologico, nel rispetto della terra e delle normative europee. L’azienda è multifunzionale, impegnata nel sociale e nella diffusione della cultura agroalimentare attraverso la ristorazione, l’agriturismo e le attività d’inclusione di persone svantaggiate. Fornisce supporto alle altre aziende in forma di consulenza e lavoro sul campo.
 
Nel pomeriggio, alle 18.30, si torna al Lazzaretto per un’appendice di Neanche gli Dei, il festival letterario e di incontri d’autore promosso sempre da Vox Day: si comincia con la presentazione del libro “La Sardegna oltre al mare. Il racconto di un’avventura su un’isola amata” (Imago Multimedia, 2023), un viaggio alla scoperta dell’archeologia e di paesaggi spesso sconosciuti dell’isola, immortalati dagli obiettivi di Fabrizio “Bibi” Pinna e Alessandra Cossu, fotografi e “travel influencer” isolani con un grande amore per la loro terra. Dopo aver riscosso un significativo successo sui canali social (con oltre quarantamila follower su Instagram) riportano su carta stampata una piccola parte dei loro viaggi alla scoperta di una Sardegna insolita, sempre accompagnati dal loro fedele labrador Farah.
 
A seguire, intorno alle 19.30, si parla di armi biologiche e delle loro connessioni con eventi bellici e pandemici degli ultimi anni con Franco Fracassi, giornalista d’inchiesta e scrittore, che presenta il suo libro BioLab. La guerra del futuro passa dall’Ucraina e dall’Italia (Indigraph, 2022): un lavoro in cui si evidenzia come l’Italia e l’Ucraina si stiano delineando come possibili luoghi di sperimentazione sulle armi biologiche. Giornalista dal 1988, Fracassi ha lavorato per le maggiori testate italiane e internazionali, anche come inviato di guerra (in Bosnia, Kosovo, Angola, Iraq, Afghanistan, Ucraina), e svolgendo reportage su corruzione, mafia, terrorismo e servizi segreti. Molte delle sue inchieste si sono trasformate in libri o in film, alcuni dei quali con ottimo successo di pubblico e di critica, e premi in tutto il mondo.
 
Intorno alle 21, di nuovo spazio alla musica, con il cantautore e chitarrista cagliaritano Giacomo Deiana: dal 2007 è al fianco della cantante e compositrice Rossella Faa, con la quale ha inciso tre album (“Baa-bà”, “Sighi-singin'” e “Bella bella”) e con cui è attualmente impegnato nello spettacolo “I miei primi cinquanta principi azzurri”. Ha collaborato con diversi musicisti e artisti della scena isolana tra cui le Balentes, Stefania Secci-Rosa, Gianfranco Fedele, Elio Turno Arthemalle, il Teatro Dallarmadio, il Teatro del Segno, il Teatro Impossibile, nonché con Andrea Andrillo, Giuliana Lulli Lostia e il cantautore genovese Max Manfredi. È del 2017 il suo primo album solista, “Pochi istanti prima dell’alba”. Il progetto più recente lo ha visto coinvolto nell’ensemble Paraulas, una produzione originale in seno al progetto Insulae Lab, con cui si è esibito in diversi teatri dell’isola e alla Casa del Jazz di Roma.
 
A concludere la serata, dalle 21.50, le vibrazioni Hip Hop/ Chill e Lo-Fi di Angus Bit, produttore, finger drummer e turntablist proveniente da Terralba, con attuale base a Cagliari. I suoi strumenti live sono principalmente campionatori, mixer, giradischi e dischi in vinile, con i quali spazia tra produzioni proprie, manipolazioni sonore e selezioni musicali. Le sue performance live si caratterizzano per l’esecuzione dal vivo dei suoi brani suonati con tecniche di finger drumming tramite i sample pads dei campionatori. Ha all’attivo un EP con il gruppo Rusted Kitchen (2018) e tre album autoprodotti, “Bombo” (2019) ridistribuito dall’etichetta Mezzanotte Network (US), “Grasshopper” (2019) e “Jazz Things and Other Stuff” (2020), in collaborazione con l’etichetta sarda Talk About Records.

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