Edizione numero trentasei in arrivo per i seminari di Nuoro Jazz: dal 22 al 30 agosto si rinnova l’appuntamento con i corsi organizzati nel capoluogo barbaricino dall’Ente Musicale di Nuoro, una delle iniziative più consolidate nel panorama nazionale della didattica jazzistica, come testimonia anche il numero e la provenienza degli iscritti a ogni edizione: centotré quelli confermati al momento (ma verosimilmente destinati ad aumentare), con presenze anche dall’estero oltre che dalla Penisola e dalla Sardegna. Li attendono nove giornate da dedicare allo studio del jazz tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto la guida di un corpo docente che schiera musicisti di primo piano della scena nazionale di questa musica: Emanuele Cisi (suo il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (storia del jazz) e Dado Moroni (pianoforte) che dal 25 agosto cederà la cattedra a Dino Rubino. Una squadra affiatata e coordinata dal contrabbassista sardo Salvatore Maltana (suo anche il corso di basso elettrico) dal 2020 al timone del seminario fondato nel 1989 da Paolo Fresu (che l’ha diretto per venticinque anni) e da Antonietta Chironi, la cantante lirica, all’epoca presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, scomparsa nel 1996, alla quale è intitolata la Scuola Civica di Musica, in via Mughina, dove si tengono i corsi di Nuoro Jazz.
Integrano e impreziosiscono l’offerta didattica l’ormai consueto corso di fonico nel jazz condotto dalla sound engineer Marti Jane Robertson, e la masterclass internazionale: a tenerla, quest’anno, il catalano Jorge Rossy, riconosciuto a livello internazionale come uno dei batteristi più influenti della sua generazione con oltre 180 registrazioni con jazzisti come Brad Mehldau, Ethan Iverson, Mark Turner, Seamus Blake, Joshua Redman, Kurt Rosenwinkel, Enrico Pieranunzi e Steve Swallow, tra gli altri.
Al termine dei seminari verranno assegnate le consuete borse di studio che premiano i migliori allievi: una consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari di Nuoro; un’altra permette invece di partecipare al premio internazionale “Massimo Urbani” di Camerino; c’è poi una borsa di studio che vale per frequentare i seminari di Siena Jazz dell’anno prossimo, e quella intitolata alla memoria di Billy Sechi, il batterista cagliaritano prematuramente scomparso nel 2005, che offre l’iscrizione al corso di batteria sempre a Siena Jazz; i docenti dovranno infine scegliere un allievo da ciascuna classe per formare il gruppo che porterà in giro il marchio di Nuoro Jazz. E si rinnova anche quest’anno lo scambio con il festival Jazz in Marciac: uno dei migliori allievi dei seminari nuoresi potrà seguire i corsi nella cittadina francese, e viceversa.
Suggello all’edizione numero trentasei dei seminari, venerdì 30 agosto, sarà l’immancabile concerto-saggio finale che vedrà impegnati tutti gli allievi e i docenti in un abbraccio musicale collettivo nell’affascinante ambientazione dell’area archeologica di Tanca Manna. Sarà questo anche l’ultimo atto del festival che fa da cornice spettacolare alle attività didattiche, precedendone anzi l’inizio di due giorni: prenderà infatti il via martedì 20 agosto la serie di concerti che ogni giorno andranno in scena a Nuoro trovando ospitalità di volta in volta allo Spazio Ilisso, al Museo Man, al Circolo Sa Bena e nell’antica Chiesa delle Grazie per gli appuntamenti del tardo pomeriggio, e nel Giardino della Biblioteca Satta per quelli serali (tutti con inizio alle 21).
«Il calendario di quest’anno sarà quasi interamente caratterizzato dalla presenza di gruppi con musiciste come bandleader» sottolinea il direttore artistico Salvatore Maltana: «nessuna scelta da “par condicio” o quote rosa, ma soltanto una presa di coscienza sul grande lavoro che queste bravissime artiste fanno in campo musicale. Ci saranno nomi legati a Nuoro Jazz sotto vari aspetti».
Ecco allora in arrivo Maria Pia De Vito, che per venticinque anni ha insegnato canto ai seminari nuoresi formando molte tra le più note cantanti italiane; l’artista napoletana presenterà il suo progetto “This Woman’s Work” accompagnata da Mirco Rubegni alla tromba, Giacomo Ancillotto alla chitarra, Matteo Bortone al basso ed Evita Polidoro alla batteria, ex allieva e vincitrice di borsa di studio a Nuoro Jazz.
Altra protagonista del festival, la pianista Sade Mangiaracina è attesa a Nuoro da due diverse esibizioni: un solo al Museo MAN dal titolo “Futura”, e un concerto nel giardino della biblioteca Satta incentrato sul suo ultimo disco, “Prayers”, in trio con Luca Aquino alla tromba e Salvatore Maltana al contrabbasso.
Doppio impegno anche per Federica Michisanti: vincitrice quest’anno del premio Top Jazz della rivista Musica Jazz in tre categorie, la contrabbassista si esibirà in solo allo Spazio Ilisso, e con il French Quartet con cui ha firmato lo scorso autunno l’album “Afternoon”; insieme a lei Luis Sclavis al clarinetto, Vincent Courtois al violoncello e Michele Rabbia alla batteria e all’elettronica.
Altri concerti in programma vedranno impegnati diversi docenti dei seminari: è il caso del duo “Oscar and Ella” nato dall’incontro della cantante Francesca Corrias e del pianista Dado Moroni nelle aule di Nuoro Jazz, dove entrambi insegnano dal 2014; ed è anche il caso del trio con cui l’arpista Marcella Carboni presenterà un nuovo disco ispirato alla musica del pianista Enrico Pieranunzi, affiancata da Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, con il clarinettista Gabriele Mirabassi come ospite.
Un’altra arpista, Ottavia Rinaldi è al timone dell’HarpBeat Trio, con Carlo Bavetta al contrabbasso e Andrea Varolo alla batteria: una formazione inizialmente ispirata allo storico trio di Bill Evans, e caratterizzata da un intenso interplay tra i suoi componenti.
Completata la sua masterclass, sul palco del festival nel Giardino della Biblioteca Satta salirà anche il batterista Jorge Rossy in trio con Bebo Ferra alla chitarra e Dario Deidda al basso, per dare forma a un concerto dedicato alla musica del grande pianista Bill Evans: “Remembering the Rain” è il titolo. Dalle aule dei seminari arriverà al festival anche Enrico Merlin per un solo allo Spazio Ilisso abbinato alla presentazione del suo libro “Mille dischi per un secolo”.
Nel cartellone di Nuoro Jazz, come sempre, c’è spazio anche per i musicisti emergenti, come la giovane violoncellista francese Adèle Viret, alla guida di un quartetto che schiera Oscar Viret alla tromba, Pierre Hurty alla batteria e il pianista tunisino Wajdi Riahi, che il pubblico potrà seguire anche in un’esibizione in solo.
Nel versante emergenti del festival rientra anche il sestetto Linea Generale, formato dai migliori allievi della passata edizione dei seminari di Nuoro Jazz: Martina Ghibellini, Cosimo Gentili, Nicola Guidolin, Simone Magioncalda, Damiano Vitrano e Andrea Carta avranno un’intera serata per mettere in mostra il loro progetto sul paco allestito nel Giardino della Biblioteca Satta.
E naturalmente non manca nemmeno lo spazio per i musicisti sardi: ecco allora il percussionista e compositore Andrea Ruggeri e il suo Small Ensemble con Simone Soro al violino, Elsa Martin alla voce ed elettronica, ed Elia Casu alla chitarra e agli effetti; ecco poi il chitarrista Marcello Zappareddu in solo, e poi ancora il Barranco Quartet, con Pina Muroni alla voce, Battista Giordano alla chitarra e al piano, Mauro Dore al basso e Luca Deriu alla batteria.
Riavvolgendo il nastro, il compito di inaugurare la fitta serie di concerti, martedì 20 agosto, spetterà al DodiciCordeDuo di Marco Colombo e Stefano Cirino Oggianu con le loro chitarre classiche e un repertorio che spazia dalla musica antica a quella moderna, fra composizioni di vari autori e brani scritti o trascritti da loro stessi.