Dalla Sardegna a Parigi, in mostra i gioielli di pane

Bolu, Beranu, Adelasia e Re Enzo.

Arrivano a Parigi i gioielli della collezione “paneoro” di Francesca Bellu. Collane e bracciali di pane dipinto, ricami e intarsi di perle, pietruzze, broccati, velluti, pizzi. Hanno uno stile regale grazie all’estro dell’artista di Luras, borgo gallurese. Richiamano la cultura e la storia della Sardegna. Quattro pezzi della consistente collezione faranno parte, dopo un’attenta selezione, della mostra “Paris prix – premio Parigi” che si terrà al Mmm Miit Museum Marais fino al 30 luglio.

Sono quattro le collane che faranno parte dell’allestimento parigino. La prima dal carattere medievale è dedicata a Enzo, re di Torres e Gallura, poi c’è il richiamo al mare e alle sue profondità in Bolu, col pane dipinto che diventa corallo. Dal rosso alle sfumature dell’azzurro e su motivi floreali in Beranu, fino al trionfo di tinte dorate con l’omaggio a Adelasia, l’ultima giudicessa regnante di Torres. “La ringraziamo per contribuire, con la superiore qualità della Sua opera, all’ottima riuscita dell’esposizione. Tale dichiarazione intende essere un attestato di stima e di merito al Suo lavoro”, ha scritto Guido Folco, direttore e presidente del Museo Miit di Torino, spazio espositivo del gruppo editoriale Italia Arte da lui diretto e membro del comitato scientifico. “E’ una soddisfazione immensa – racconta all’ANSA Francesca Bellu – poter portare nella capitale francese un pezzo di Sardegna, far conoscere la nostra cultura, la bellezza e ricchezza dei colori, forme degli abiti e gioielli tradizionali rielaborati con un materiale nobile e ricco di significati, il pane, simbolo benaugurale di vita e rinascita e presente in Sardegna in tutte le principali ricorrenze”.

I suoi pezzi hanno viaggiato tra mostre e sfilate in Sardegna e Italia, Milano, Firenze, Roma, Spoleto, Nuoro, apprezzati per finezza ed eleganza in importanti esposizioni a carattere internazionale. Tutto è partito dalla lettura di un libro di Bachisio Bandinu “L’ amore del figlio meraviglioso”. “Le pagine di questo romanzo mi hanno offerto la suggestione giusta per dar vita ai miei gioielli di pane – aggiunge Bellu – in un rimando alle tradizioni della mia terra e alla mia infanzia. Ho davanti a me l’ immagine di mia nonna che faceva il ‘pane a melasa’, tipico di Luras e le mie zie intente nel ricamo. Davanti a quelle cinque pagnotte che formano una corona, quando ero piccola immaginavo le gioiose feste in piazza, il movimento circolare de su ballu tundu”.

Fantasie di bambina che ora hanno preso forma in creazioni artistiche pronte a conquistare anche Parigi.

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