La Sardegna spende meno in beni durevoli, dalle auto agli elettrodomestici: -4,1 per cento, molto al di sotto del calo nazionale del 2,7 per cento.
È il risultato dell’analisi annuale riferito al 2022 dell’Osservatorio Findomestic.
Dalle carte di credito sono usciti 64 milioni di euro in meno rispetto al 2021, nonostante il reddito medio pro-capite sia cresciuto del 6,3%, soprattutto a Cagliari (22.863 euro di reddito medio con un incremento del 5,2%).
Le famiglie sarde hanno speso in media 2.085 euro in beni durevoli, oltre 570 euro in meno rispetto alla media nazionale. Il primato regionale spetta a Cagliari con 2.346 euro per nucleo che vale però solamente il 75° posto tra le province italiane. Fanalino di coda Oristano con 1.923 euro, al 102° posto in Italia.
“Anche la Sardegna, come le altre regioni d’Italia – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – ha chiuso un 2022 in negativo rispetto ai consumi di beni durevoli”.
Speso il 17% in meno (255 milioni) per acquistare auto nuove e il 3,4% in meno per auto usate (465 milioni). Discorso differente per i motoveicoli con volumi di spesa decollati del 18,4% a 33 milioni di euro (28 nel 2021). Nel comparto casa bene i mobili (+2,3% a 371 milioni), male TV e Hi-Fi (-7,9% per 53 milioni di euro) e calo contenuto (-1,4%) per gli elettrodomestici. Per il mercato dell’information technology un anno in rosso (-4,9%, 49 milioni di euro), mentre la stabilità contraddistingue gli acquisti di telefonia: 144 milioni di spesa totale come nel 2021. Con rispettivamente 450 e 439 milioni di euro di spesa in durevoli nel 2022, Cagliari (-3,9%) e Sassari (-3,1%) si posizionano sugli stessi valori di mercato: tra la 50° e la 53° posizione in Italia. Diversa la situazione a Oristano dove il mercato dei durevoli è diminuito del 7,2%, peggio in Italia ha fatto solo Vibo Valentia. Nel Sud Sardegna si è speso più che a Nuoro (291 milioni contro 186) con flessioni del mercato simili oltre il -4%.