Daniela Pes “torna” in Sardegna. Torna nel 2024 con due attese e suggestive tappe del suo club tour “Spira” – il 26 gennaio al Fabrik di Cagliari e il 27 gennaio al teatro civico “Gavino Ballero” di Alghero – appendice invernale di una lunghissima estate vissuta alla ribalta di oltre 30 palcoscenici d’Italia che approda sull’Isola grazie ad una co-produzione firmata Le Ragazze Terribili e Fabrik.
«Il miglior debutto italiano del 2023 […] una voce personale che sa intrappolare sussurri» scrivono su Internazionale. «Un disco unico nel panorama italico» si legge su Il Manifesto. «Qualcosa di diverso, un disco bello e misterioso» è il commento di Rolling Stone). «Daniela Pes è una musica a cui abbandonarsi» scrivono ancora sul Corriere della Sera.
Già vincitrice nel 2017 del prestigioso premio Andrea Parodi, dei premi Nuovoimaie (2017 e 2018) e SIAE miglior musica nell’ambito di Musicultura, Daniela Pes è tra le personalità più interessanti della scena attuale. Sette tracce compongono un album tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico avvolti dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi.
Dopo lo straordinario esordio del suo ultimo progetto, che le è valso il Premio Tenco come Miglior opera prima e un successo di pubblico e di critica che l’ha meravigliosamente avvolta e sommersa, Daniela Pes torna sulla scena dei club: da Ascoli a Torino, passando per Sanremo, Soliera, Cesena, Cavriago, Bologna, Parma, Novara e Milano prima del rientro a casa, e delle performance sui palcoscenici di Cagliari e Alghero. Prodotto da IOSONOUNCANE, “Spira” è uscito lo scorso 14 aprile per Tanca Records su vinile ed è fruibile su tutte le piattaforme digitali. Il tour è prodotto da Panico Concerti.
Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, Daniela Pes utilizza la voce come strumento cantando in una lingua fatta di antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati: molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo. Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione. Enigmatica come un oracolo greco, ci trasporta nei meandri di un’iniziazione, lasciandoci dominati dalla fascinazione per gli aspetti magici della musica. Composte alla chitarra, al pianoforte e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con IOSONOUNCANE – le sette tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani e sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico.