“Sono stati 30 anni fortunati, e la cosa più bella è che ciò che hai imparato a fare, cioè suonare, è diventato il tuo mestiere.
E non c’è maggior fortuna nel fatto che si sia prolungata per tanto tempo, anche oltre quello che pensavo”. Era l’estate del 1994 quando Daniele Silvestri pubblicava il suo primo disco che portava il suo nome, che conquistò la Targa Tenco per il miglior album d’esordio. Trent’anni dopo i premi e i riconoscimenti si sono moltiplicati, gli album anche, e il cantautore romano è pronto a festeggiare tre decenni di carriera con Il cantastorie recidivo, 30 concerti all’Auditorium Parco della Musica nella sua Roma, dal 18 gennaio fino ad aprile. “Ho sempre pensato che mi sarei fermato quando non avrei avuto più storie da raccontare, e anche se so che succederà, per ora non è così”, dice con uno sguardo al passato e uno al futuro. “Scrivere canzoni è un modo un po’ paraculo per dire la tua opinione su qualunque cosa. E per andare oltre te stesso. A volte le canzoni arrivano dove neanche tu avevi previsto potessero arrivare: è il caso di A bocca chiusa, che Paola Cortellesi ha inserito nel suo film C’è ancora domani. Un piccolo miracolo di cui sono grato e non ho merito”.
Dal 18 gennaio, dunque, Silvestri salirà sul palco della sala Petrassi (“quella più simile ad un teatro, che è il mio primo vero amore e ho capito da tempo essere casa mia”) per ripercorrere la sua storia, “la mia personale, ma anche quella collettiva”, dice. “Non sarà facile farci stare tutto dentro in due atti per tre ore di show, ma questo mi ha sempre contraddistinto. Sarà uno spettacolo ogni sera diverso, con tanta leggerezza, ma anche con una forte connessione con Emergency. L’attualità entrerà per forza, perché non possiamo girare la testa da un’altra parte davanti a quello che succede ogni giorno. Non si può far finta che la guerra non faccia parte delle nostre vite. La politica c’è perché c’è sempre stata”. Oltre ad Emergency, sarà coinvolto anche Domenico Procacci con la sua Fandango, perché ad un certo punto il racconto diventerà una conversazione approfondita, un podcast e videopodcast, dal titolo non casuale Le cose che abbiamo in comune, che avrà una vita a sé.
Non mancheranno gli ospiti e gli amici (Max Gazzé e Niccolò Fabi sono stati già precettati, anche in vista dell’evento del 6 luglio al Circo Massimo per festeggiare un altro anniversario: quello dei 10 anni de Il padrone della festa). “Alcuni ospiti sono prevedibili, altri meno. Avevo chiesto anche a Daniele De Rossi, ma ha qualche altro impegno”, ammette Silvestri, nel giorno dell’esonero di Mourinho alla Roma, sostituito proprio dall’ex capitano giallorosso. “Dal punto di vista del tifoso sono entusiasta per lui, da quello dell’amico sono preoccupato”. Queste le date in programma: 18, 19, 20, 21, 26, 27, 30, 31 gennaio, 1, 2, 26, 27, 28 febbraio, 1, 2, 3, 8, 9, 10, 11, 13, 14, 15, 27, 28, 29 marzo e 11, 12, 13, 14 aprile.