Davos, inizia il World Economic Forum: il vertice delle élite globali

E anche quest’anno ci siamo. È l’ora del World Economic Forum di Davos, la serie di incontri a cui politici e manager miliardari si recano con jet privati e carovane di suv per parlare del problema del surriscaldamento globale e persone con stipendi a sei zeri si rammaricano per povertà e diseguaglianze.

I delegati (che devono essere invitati) includono leader politici, dirigenti e il personale senior delle principali compagnie internazionali, compresi gli hedge fund, le banche, la tecnologia e le grandi case farmaceutiche, ma anche studiosi.

Per cinque giorni, questa piccola cittadina di montagna viene presa letteralmente d’assalto e bloccata. Impossibile muoversi senza essere controllati da un corpo permanente di cecchini dell’esercito svizzero (saranno 5.000) con ai piedi scarponi da sci, molti dei quali appostati sui tetti che si affacciano sulle sedi delle conferenze e sugli hotel. La gente del posto dice che è un ottimo momento per sciare in quanto le piste rimangono per la maggior parte inutilizzate.

Il convegno ha cadenza annuale fin dal 1971. Quell’anno si tenne lo European Management Symposium, una conferenza accademica, economica e di gestione presieduta da Klaus Schwab: professore di origine tedesca dell’Università di Ginevra, era tornato da un anno ad Harvard e voleva condividere la sua nuova esperienza nei sistemi di gestione degli Stati Uniti.

Il primo forum richiamo’ 450 persone. Nel corso degli anni, è cresciuto. Il forum ha invitato i politici per la prima volta nel 1974 e nel 1976, per poi estendere l’adesione a Ceo e dirigenti d’azienda di oltre 1.000 aziende leader nel mondo. La fondazione divenne il World Economic Forum nel 1987.

Tra i leader politici saranno presenti il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, il premier cinese Li Qiang, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, ma anche il nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre al premier spagnolo Pedro Sanchez, al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Parteciperanno inoltre il presidente israeliano, Isaac Herzog, il premier libanese Najib Mikati, il primo ministro e ministro degli Affari Esteri dello Stato del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, il vice premier e ministro del petrolio dell’Iraq, Hayan Abdulghani, e poi Bisher Hani Al Khasawneh, primo ministro del regno hascemita di Giordania.

C’è anche una corposa delegazione dell’Arabia Saudita, che comprende il ministro degli Esteri, principe Faisal bin Farhan Al Saud, e il direttore della fondazione Mohammed Bin Salman, Badr Al-Badr. Si segnala inoltre la presenza del vice presidente del consiglio dello Yemen, Aidarous Al-Zubaidi. Per l’area asiatica si segnala la presenza di Han Duck-soo, primo ministro della Repubblica di Corea. Fra i leader del continente europeo ci saranno, oltre a Macron, il presidente polacco Andrzej Duda, il premier belga Alexander De Croo, quello greco, Kyriakos Mitsotakis, quello dei Paesi Bassi, Mark Rutte, e il presidente serbo Aleksandar Vucic. Al Forum parteciperanno circa 1.600 leader aziendali, tra cui oltre 800 tra amministratori delegati e presidenti dei più importanti gruppi mondiali, da Amazon a Nestè, passando per Microsoft.

Oltre a Giorgetti, saranno presenti il presidente di Eni, Giuseppe Zafarana, Paolo Scaroni di Enel, Andrea Illy di Illycaffè, Paolo Dal Cin di Accenture, Paolo Merloni del gruppo Ariston, Mario Moretti Polegato di Geox, Carlo Messina di Intesa Sanpaolo, Nerio Alessandri e Erica Alessandri di Technogym, Andrea Orcel e Pier Carlo Padoan di Unicredit, Matteo Laterza di Unipol Gruppo.

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