“La grave carenza di personale sanitario e di una formazione specifica, le difficoltà operative per il personale infermieristico, l’assenza di un reale coordinamento del personale sanitario e amministrativo sono oggi i problemi principali, che si traducono in un’assistenza sanitaria segnata da gravi criticità che limitano di fatto il diritto costituzionale alla salute negli istituti di pena della Sardegna.
Una situazione che per la Polizia penitenziare è diventata insostenibile. Le strutture penitenziarie ospitano detenuti che, dal momento in cui entrano, portano con sé le proprie storie di disagio, concentrate in un ambiente dove esistono malattie fisiche e mentali e anomalie comportamentali. L’urgenza che si sta vivendo nelle Carceri sarde, infatti, porta spesso l’Amministrazione Penitenziaria ad agire oltre le proprie competenze”. È quanto affermano in una nota congiunta i Sindacati di Polizia penitenziaria SAPPE, UIL PA PP, USPP.
“Nel 2008, – proseguono i rappresentanti sindacali – il trasferimento di responsabilità da parte del Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale ha portato alla frammentazione dei servizi che potevano essere forniti. Da allora, la Regione Sardegna si è troppo spesso disinteressata. Le problematiche non sono mai state affrontate con la giusta attenzione e i limiti che oggi la Polizia Penitenziaria sta nuovamente denunciando, si sono cronicizzati”.
“I Sindacati che sottoscrivono il presente comunicato, intendono ribadire la necessità di perseguire i principali obiettivi di salute in accordo con il Piano Sanitario Nazionale (PSN) e Piano Sanitario Regionale (PSR)”.
“Per questi motivi – aggiungono – è estremamente necessario che la Politica Sarda faccia il suo e che la Regione Sardegna dia immediata attuazione alla Delib. G.R. n. 13/5 del 14.3.2017, così come stabilito dall’Accordo Stato Regioni del 22/01/2015 e nomini il Coordinatore della Sanità Penitenziaria. E’ improrogabile perseguire gli obiettivi di qualità tecnico-professionale nell’ambito di tutti i processi assistenziali e delle finalità del servizio sanitario, istituendo un ruolo di coordinamento e di responsabilità nella gestione delle risorse ad esso affidate per il raggiungimento degli obiettivi e risultati stabiliti per il settore sanitario”