Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin la spada di Damocle, reattiva, incombe nuovamente sui sardi. E’ iniziata la fase di scoping, quella fase che secondo il ministro servirà per imbonire gli indigeni sardi e convincerli che le ingannevoli perline date in cambio sono un compenso adeguato per permettere che la Sardegna diventi la pattumiera radioattiva dell’Italia.
Questa azione coloniale si aggiunge all’atto d’imperio del 2023, sempre sotto natale, contenuto nell’ Art.11 – Comma 6bis – DECRETO-LEGGE 9 dicembre 2023, n. 181 «6-bis. ( Misure urgenti in materia di infrastrutture per il decommissioning e la gestione dei rifiuti radioattivi) Entro trenta giorni dall’approvazione della CNAA, la Sogin S.p.A. avvia con le regioni e gli enti locali delle aree incluse nella CNAA medesima, nonche’ con il Ministero della difesa in relazione alle strutture militari, trattative bilaterali finalizzate all’insediamento del Parco tecnologico.
Tale atto era chiaramente dettato dalla volontà di imporre le scorie radioattive alla Sardegna che abbonda di servitù militari e dunque di possibili siti per il Deposito Unico delle Scorie.
Siccome nessun comune sardo, individuato come sito idoneo per il deposito dei vostri veleni, si è autocandidato, si sono mandate all’aria, tutte le carte della Sogin, le lunghe consultazioni, gli anni di palleggio finto scientifico e si è giocata la carta delle servitù militari dando, anche loro, la possibilità autocandidarsi ad ospitare gli escrementi radioattivi della follia nucleare tricolore.
Forse perché nessuna delle servitù militari sarde rientra nelle aree cosiddette “idonee” si ritorna ai tentativi di imbonimento dei 14 comuni sardi che dovrebbero immolare il territorio sardo per liberare la patria dal nemico radioattivo.
Abbiamo capito il vostro scellerato ragionamento, quegli escrementi vanno allontanati dalla vostra bella Italia, non intonano con la cappella sistina e con la cupola del Bernini, vanno portati nella discarica coloniale dello stato, lì dove avete smaltito i fumi di acciaieria, l’amianto della Riversa, li dove lasciate l’uranio impoverito delle vostre simulazioni di guerra e dove scrivete il destino di morte di coloro che ucciderete con le bombe che con il ricatto occupazionale fabbricate in Sardegna.
Sappiate che così non sarà, il panettone radioattivo resterà a voi, quelle vostre scorie in Sardegna non entreranno perché, SIAMO PRONTI A TUTTO, i sardi hanno detto no, sono andati alle urne per dirlo in modo più chiaro e forte, e non permetteranno che il loro territorio sia compromesso, per sempre, dalle scorie delle vostre scellerate scelte radioattive come non permetterà di essere bardanati dagli speculatori dell’energia eolica e solare ai quali avete aperto le porte della nostra terra.
Il comitadu Nonucle-Noscorie sarà come sempre in prima linea, chiamerà il popolo sardo alla mobilitazione per la difesa di quanto ha già deciso, del proprio territorio, del proprio destino e del futuro dei propri figli.