Dia, la droga al centro degli interessi criminali nell’Isola

Nessuna associazione criminale mafiosa locale, ma collegamenti con le mafie del resto d’Italia per il traffico di droga; preoccupano gli assalti ai portavalori, le intimidazioni contro amministratori locali e imprenditori, ma anche le possibili infiltrazioni negli appalti per il Pnrr.

E’ questo, in estrema sintesi, il focus sulla Sardegna tracciato dalla relazione semestrale della Dia 2023.

Nel documento viene analizzata la situazione della criminalità nell’Isola e viene ricordato come “non si registra la presenza di associazioni di tipo mafioso a carattere autoctono, tuttavia nelle attività di contrasto sono state riscontrate proiezioni delle mafie tradizionali, che hanno posto in essere investimenti immobiliari, proventi di attività illecite – si legge nella relazione – .

Inoltre, sono emersi contatti di soggetti criminali isolani con le tradizionali organizzazioni mafiose del Sud Italia nel settore del traffico degli stupefacenti”.

Sul fronte della droga “particolare attenzione alla marijuana, che verrebbe coltivata in estesi territori impervi dell’entroterra mediante tecniche colturali sofisticate – scrivono gli esperti della Dia – e non si può escludere l’eventualità che parte della produzione possa essere destinata fuori Regione”. Gli specialisti fanno poi un passaggio sul fenomeno degli assalti ai portavalori che “desta particolare allarme sociale”, sulle intimidazioni agli amministratori locali e agli imprenditori, e sulla presenza della criminalità straniera, soprattutto sodalizi nigeriani “dediti per lo più al traffico e spaccio di stupefacenti e alla tratta di giovani donne connazionali da avviare alla prostituzione”. In questo contesto la Dia ricorda l’accoltellamento a Sassari di un nigeriano residente a Olbia.

Riflettori puntati anche sulle possibili infiltrazioni criminali negli appalti, in particolare l’avvio dei cantieri finanziati con i fondi del Pnrr: 119 le richieste di apertura di istruttoria ricevute dalla Dia nei primi sei mesi: “il monitoraggio degli appalti da parte delle Prefetture e di tutte le Forze di polizia presenti sul territorio consente un’adeguata attività di prevenzione”, si sottolinea nella trimestrale. Nella relazione si precisa poi come “il traffico di stupefacenti sia il maggiore interesse economico per le consorterie criminali autoctonee”.

Infine un focus viene dedicato all’evasione da Badu ‘e Carros del boss Marco Raduano: “Tuttavia si può specificare che di recente, il 2 febbraio 2024, durante la stesura della presente relazione semestrale, l’evaso è stato rintracciato in Francia dai Carabinieri e tratto in arresto con l’ausilio delle autorità di quel Paese”, scrive Manuel Scordo per l’Ansa.

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