Sono accusati dei reati di tortura, lesioni ai danni di un detenuto e falso ideologico in atto pubblico. Dieci agenti di Polizia Penitenziaria, in servizio nella Casa Circondariale di Reggio Emilia, sono stati raggiunti da un’ordinanza della Procura reggiana che ha disposto la misura coercitiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio.
A darne esecuzione il nucleo investigativo centrale e quelli regionali dell’Emilia Romagna, di Padova e di Milano del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Il Gip ha accolto la qualificazione giuridica dei fatti prospettata dalla Procura, ritenendo sussistenti i delitti a carico degli indagati, in concorso tra loro.
Sono accusati di aver redatto tre relazioni diservizio attestanti un diverso svolgimento dei fatti. La vicenda trae origine da una denuncia presentata da un detenuto di origini tunisine in relazione a quanto accaduto all’interno dell’istituto penitenziario lo scorso 3 aprile.
Secondo il racconto del recluso, sarebbe stato picchiato da una ventina di agenti, dopo essere stato costretto a stendersi sul pavimento. Ulteriori informazioni verranno fornite nel corso dellaconferenza stampa indetta per le 15 nei locali della Procura della Repubblica dal Procuratore capo Gaetano Calogero Paci.