“È evidente, e dovrebbe esserlo anche a chi scrive ma che finge di non saperlo, che l’attuale quadro strategico non consente di ragionare in termini di riduzioni delle attività addestrative delle Forze armate.
La Difesa assicura e assicurerà, invece, ogni possibile contributo per lo sviluppo sostenibile della Regione Sardegna attraverso ulteriori investimenti volti a incrementare la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico, l’innovazione, anche in chiave duale, nonché programmi di sviluppo industriale e civile, quindi non solo militari, a testimonianza della centralità che la Sardegna ha nello sviluppo del Paese”. Lo precisa il ministero della Difesa, replicando ad un articolo pubblicato oggi sul quotidiano “L’Unione Sarda”, a firma di Mauro Pili e sottolineando di “aver provveduto a comunicare alle autorità competenti, secondo le modalità previste dalla legge, il calendario delle esercitazioni militari in Sardegna per il secondo semestre 2023”.
“Sebbene il Comitato Misto Paritetico non abbia condiviso il programma addestrativo – osserva il ministero – la Difesa ha recepito la sensibilità espressa dal Comitato, rinnovando la massima disponibilità del comparto ad accogliere ogni convocazione dei discendenti tavoli tecnici tematici che gli organi Regionali vorranno promuovere, proseguendo in tale sinergico e proficuo percorso di sviluppo interministeriale ed interdisciplinare che permetta di preservare le capacità addestrative nazionali. E questo nel pieno rispetto delle norme e massimizzando le positive ricadute sullo splendido territorio della Sardegna”.
La regione, infatti, prosegue, “costituisce un territorio chiave per gli investimenti della Difesa, come dimostra la recente inaugurazione dell’International Flight Training School, uno dei centri più avanzati al mondo per l’addestramento di piloti. E’ anche per questo che la Difesa collabora quotidianamente con la Regione Sardegna al fine di individuare concrete soluzioni per la condotta di attività militari in un quadro di sviluppo armonico con la società civile, rispettosa dell’ambiente, della salute e della vita quotidiana di popolazioni a noi particolarmente care”.
“Nel frattempo – ricorda il ministero – è stata riservata alla Regione Sardegna una sempre maggiore attenzione, da parte della Difesa, culminata con la costituzione della cabina di regia, a seguito del protocollo del 2017 tra ministero e Regione Sardegna, recentemente rinnovato, e sono state accolte specifiche istanze del territorio, formalizzate in appositi protocolli di intesa, istanze in grande parte avviate e concluse oppure che si trovano in differenti stati di progresso. A titolo esemplificativo, ricordiamo la sospensione, dal primo al 30 settembre di ogni anno, nonché nel periodo delle festività pasquali e natalizie, delle esercitazioni militari, l’apertura estiva a tutta la cittadinanza delle spiagge, situate in prossimità del poligono di Teulada e San Lorenzo, la cessione al Comune di Teulada della spiaggia del porto Tramazzo con le relative pertinenze”.
Relativamente agli aspetti ambientali, si evidenzia infine come “la Difesa abbia avviato, ormai da tempo, molteplici percorsi virtuosi finalizzati alla protezione dell’ambiente e dei cittadini. In particolare, sui poligoni, sono stati recentemente sottoscritti e implementati disciplinari d’uso, sottoscritti con l’autorità regionale, e specifici disciplinari ambientali che prevedono, tra l’altro, specifiche campagne di raccolta di materiale residuale di esercitazione, nel pieno rispetto del codice dell’ambiente. Per quanto riguarda, infine, la compensazione, si configura la corresponsione annuale di circa 17 milioni di euro come indennizzi ai pescatori e l’erogazione di un contributo, di cui all’articolo 330, d.lgs. 66 di un milione di euro. Inoltre, la convenzione per l’utilizzo, da parte dei pastori, delle aree non utilizzate per esercitazioni per un’area di oltre 2600 ettari e l’erogazione di 80000 euro al comune di Teulada. Senza dire del fatto che la presenza di 12500 militari, con le proprie famiglie, costituiscono un prezioso patrimonio civile e culturale, economico e sociale”.