1,8 milioni di euro in tre anni per garantire il supporto psicologico a studenti e personale degli atenei sardi. Lo prevede la proposta di legge depositata in Consiglio regionale da tutti i gruppi di minoranza e presentata questa mattina alla stampa.
«E’ una proposta che nasce dalla sollecitazione delle organizzazioni studentesche – ha detto il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus – su questi temi ci sono stati finora risposte sporadici. Ciò che serve invece è un piano organico che metta in campo risorse e preveda un accordo tra Regione e Università per pianificare gli interventi».
La proposta di legge tiene conto di indagini e studi sul disagio giovanile che hanno messo in luce una situazione preoccupante, amplificata dai due anni di pandemia. Il 91% degli studenti (secondo una ricerca condotta da Ires, Alta scuola Spi-Cgil, Rete degli studenti medi e Unione degli Universitari) mostra preoccupazione sul fronte della salute mentale. Uno studente su tre, lo scorso anno, ha fatto ricorso a un servizio di counseling psicologico. Ma per ottenere risposte, visto il funzionamento e la scarsa pubblicità data ai servizi presenti negli atenei, ci si rivolge quasi sempre alle strutture private: il 60% degli studenti in difficoltà ha scelto questa strada mentre il 13% è riuscito ad accedere ai servizi degli atenei. «Nell’Ateneo di Cagliari operano solo tre psicoterapeuti – ha detto la rappresentante degli studenti Maura Curridori – per una consulenza occorre attendere tre mesi. Ora il servizio è stato addirittura sospeso».
Non va meglio a Sassari, nonostante un finanziamento regionale di 300mila euro per l’attivazione del servizio di supporto psicologico: «Era prevista una struttura con 6 operatori – ha proseguito Curridori – attualmente in servizio ne è rimasto solo uno». «La situazione è delicata – ha aggiunto il responsabile organizzativo di Unicalaris Alessio Arriu – il disagio tra gli studenti è cresciuto, la pandemia ha scatenato situazioni latenti che devono essere affrontate al meglio».
La proposta di legge va proprio in questa direzione. «C’è un vuoto che bisogna colmare – ha detto il segretario regionale del Pd Piero Comandini – anche perché le risorse stanziate per il bonus psicologico in finanziaria sono poche (appena 270mila euro) e le procedure per riceverlo farraginose. Servono maggiori risorse e sistemi di accesso più agili tenendo conto di tutto quello che ci ha lasciato la pandemia». Giudizio condiviso da Michele Ciusa (M5S): «I problemi per gli studenti sardi in questi anni sono cresciuti. Basta pensare ai ritardi di programmazione dell’Ersu di Cagliari. Bisogna attrezzarsi per affrontare al meglio il futuro».
Secondo Massimo Zedda (Progressisti) il supporto psicologico dovrebbe essere esteso anche agli studenti dei licei e degli istituti professionali: «Sono molte le situazioni a rischio che meritano maggiore attenzione da parte delle istituzioni – ha detto Zedda – partiamo dalle Università ma non dimentichiamo i ragazzi più giovani».
Alla conferenza stampa ha partecipato anche la deputata di Alleanza Verdi Sinistra Francesca Ghirra che ha rivolto un plauso all’iniziativa consiliare: «E’ una risposta doverosa al disagio manifestato dagli studenti – ha detto Ghirra – a livello nazionale anche noi stiamo lavorando a un provvedimento analogo con la collaborazione dell’Unione degli universitari. Ciò che si deve fare è puntare a provvedimenti di prospettiva che garantiscano il diritto allo studio a tutti».