“Conosciamo da tempo Simone Spiga, noto giornalista e direttore di ReportSardegna24, da sempre in prima linea nel raccontare con lucida schiettezza la cronaca dei fatti più scottanti ed attuali sia a livello locale che a livello nazionale ed internazionale. Proprio perché lo conosciamo e ne apprezziamo l’onestà intellettuale, oltreché la dedizione estrema alla professione, oggi riteniamo di dovergli manifestare solidarietà”, scrivono in un post i vertici del movimento politico nazionale “Alternativa”.
“Questo poiché Simone ed i suoi lettori, sono stati oggetto di un pubblico attacco sui social, da parte di un noto docente universitario. Non un docente qualunque, ma nientemeno che Aldo Manzin, professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica di UniCa – Università degli Studi di Cagliari, e titolare di tanti incarichi prestigiosi in ambito accademico e scientifico, nonché voce autorevole e conosciuta anche a livello mediatico” … “Ma cosa avrebbe fatto di tanto grave il giornalista, per aver fatto saltare i nervi ad un personaggio con un tale prestigioso curriculum? Ebbene, Simone Spiga avrebbe “osato” contestare la nuova campagna vaccinale in relazione soprattutto agli errori compiuti da politici ed esperti, nel recente passato durante la pandemia, portando anche la propria esperienza di non vaccinato”, prosegue il post di Alternativa.
“Vi ricordate il buon Draghi che parlando di vaccini mRNA assicurava in conferenza stampa l’immunizzazione totale dal contagio e dalla diffusione del virus, per poi essere puntualmente smentito dai fatti? Bene, le osservazioni del giornalista, in un suo recente articolo pubblicato proprio su ReportSardegna24, vertevano indirettamente proprio sull’analisi di quel fallimento e di tante informazioni imprecise e distorte veicolate per obbligare le persone a vaccinarsi”… “Per carità, il professore ha tutti i diritti di avere la sua legittima opinione da uomo di scienza, ma quello che troviamo davvero fuori luogo, è che proprio in virtù del suo ruolo, si arroghi il diritto di sferrare un attacco a mezzo social a chi da giornalista indipendente, ha tutti i diritti di analizzare i fatti e di avanzare delle critiche. Si chiama “libera informazione”. E va detto che oggi, chi la difende con fatica e con pochi mezzi e risorse, cercando di offrire un punto di vista diverso dalla solita martellante narrazione mainstream, merita certamente un plauso. Noi riteniamo vada sostenuto e apprezzato. Non certo attaccato”, conclude il post sui social di Alternativa.