Protezioni più stringenti sulle Indicazione geografiche (Ig) dal 13 maggio, con l’entrata in vigore del regolamento delle Indicazioni Geografiche in Italia, il cui testo è stato pubblicato il 23 aprile in Gazzetta Ufficiale Europea.
Con la nuova regolamentazione, per il vino, bevande alcoliche e prodotti agricoli, stop dunque alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di Dop e Igp, come nel caso del Prošek, il vino croato che evoca il Prosecco italiano o dell’aceto balsamico e cipriota.
Con il regolamento, che disciplina tutte le produzioni di qualità a livello europeo, sarà obbligatorio indicare il nome del produttore sull’etichetta di una Denominazione di Origine Protetta (Dop) o di una Indicazione Geografica Protetta (Igp), al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori. Il regolamento contiene anche misure per proteggere le Indicazioni Geografiche online e conferire maggiori poteri ai produttori semplificando il processo di registrazione delle Ig. La riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (Ig) tutela, come ricordato da Coldiretti in occasione dell’iter di approvazione, il primato italiano nell’Unione europea con 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori, che sviluppano un valore di oltre 20 miliardi di euro e danno lavoro a 890mila persone impegnate nelle filiere. L’organizzazione agricola sostiene inoltre che dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro.
Origin Italia (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), che rappresenta 79 Consorzi di tutela, chiede, con l’entrata in vigore del regolamento, “un tavolo governativo per l’attuazione del nuovo regolamento delle Ig in Italia”. “Origin Italia dal 2020, anno di inizio del percorso della riforma, ha contribuito alla stesura del regolamento portando – commenta Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia – sui tavoli di consultazione le esigenze dei Consorzi italiani, le stesse che in gran parte sono state recepite dal testo unico”. “Ora è fondamentale – aggiunge – che il ministero recepisca le priorità del mondo dei Consorzi di Tutela nel trasferire le direttive della riforma nel nostro Paese dove il Sistema delle Ig rappresenta una importante voce economica, oltre che sociale e rappresentativa del made in Italy”.