Da nord a sud dell’Isola le carceri della Sardegna vivono in costate emergenza: non si contano più le aggressioni agli agenti in servizio, personale costretto a turni di lavoro massacranti per sopperire alle carenze d’organico e servizi da riorganizzare.
Nel giorno in cui i poliziotti della polizia penitenziaria manifestano a Sassari davanti alla prefettura per denunciare le criticità del sistema carcerario di Bancali, arriva la notizia di una nuova aggressione nella casa circondariale di Massama a Oristano.
A denunciarlo è la Uil e il Sinappe.
“Un detenuto appartenete al circuito di media sicurezza ha inizialmente cercato di aggredire un agente per poi sputargli in faccia minacciandolo ripetutamente di morte – racconta il segretario generale della Sardegna della Uil pa Polizia Penitenziaria Michele Cireddu – Il carcere di Oristano è ormai fuori controllo, le aggressioni a danno dei poliziotti si susseguono a ritmo vertiginoso. Gli agenti sono allo stremo un po’ ovunque”.
“Non va dimenticato infatti che i detenuti che nei giorni scorsi si sono resi responsabili dell’aggressione risultano ancora ubicati presso la sezione di appartenenza. In particolare non solo non sono stati allontanati, ma neppure trasferiti presso il reparto di isolamento nonostante il direttore in missione abbia chiesto al Dap l’immediato allontanamento, ma a Roma pare non si vogliono curare della polveriera Sardegna – aggiunge il segretario regionale Sinappe Raffaele Murtas – L’istituto di Massama è oramai una zattera alla deriva, una nave senza timone e senza nocchiere. Nelle prossime ore scriveremo ai vertici dell’amministrazione e ai sottosegretari alla giustizia perché vogliamo che vengano a vedere e toccare con mano in che condizioni il personale e costretto a lavorare”.
Non va meglio a Cagliari dove la Uil denuncia turni massacranti: “5 detenuti piantonati in luogo esterno di cura, il personale è costretto a svolgere orari oltre ogni limite di legalità. Il prefetto si faccia carico dell’emergenza, è a rischio la sicurezza pubblica”.