Odiato, amato… ognuno ha la sua idea su un uomo che ha comunque lasciato un segno indelebile nella storia politica e non solo, sia dell’Italia che, è doveroso ammetterlo, dello scenario internazionale.
L’uomo che ha sdoganato la Destra italiana, mettendo sullo stesso tavolo D’Alema e gli esponenti delle altre forze politiche, gli USA e la Russia…
Insomma, un uomo che ha rappresentato sicuramente qualcosa di positivo e che si contrappone a un Berlusconi dai rapporti ambigui, come racconta anche il film che è stato girato sulla sua vita, con personaggi legati direttamente o indirettamente ad organizzazioni malavitose.
Un Berlusconi degli strani silenzi sulle morti dei giudici antimafia. Un Silvio Berlusconi che ha introdotto il “personalismo” nella politica italiana, e dal mio punto di vista ha portato il male introducendo questo modello.
La Seconda Repubblica è stata per lui un modo per imporre il suo modello di società nato dalle ceneri del “craxismo”, riciclando il suo modo di pensare, creando Forza Italia e favorendo la sua vittoria.
Berlusconi è stato anche, e questo va detto senza infingimenti, un buon politico che si è occupato in maniera approfondita della politica estera e comunque va detto: tanti sono gli errori che non possiamo dimenticare. Come, per esempio, la guerra in Afghanistan e Iraq, che ha visto quel centrodestra appiattito sulle posizioni americane e prima della distruzione della Libia l’aver accettato supinamente la scelta francese di voler bombardare Tripoli e uccidere Gheddafi, errore grave che rimarrà nella storia e nel ricordo di Silvio Berlusconi.
E’ stato anche molto appiattito sul sostegno al regime sionista, senza mai approfondire le ragioni dei palestinesi.
Negli ultimi mesi è stato l’unico ad alzare il dito dicendo in maniera molto chiara, quello che stava avvenendo in Ucraina, responsabilità di un Occidente e di una Nato che hanno inaccettabilmente provocato la Russia e i suoi alleati.
Ci rimane il ricordo di un uomo che dal nulla ha creato un impero economico per sé, e che ha imposto, in maniera più o meno positiva, il suo ideale di vita nella politica italiana.
Lasciamo, come si suol dire, ai postumi un giudizio più categorico.
Di Simone Spiga
Direttore di ReportSardegna24