Il racconto della Sagra della Primavera di Igor Stravinskij e quello dell’orixà Oxóssi, il re della foresta nella cultura ketu, in Africa, si intrecciano nello spettacolo Ebò per il consueto appuntamento di inizio anno della Compagnia del Pratello con i ragazzi in carico alla Giustizia Minorile provenienti dalla Comunità Pubblica per Minori e dall’Ufficio Servizio Sociale Minorenni, un gruppo di studentesse del Liceo Galvani di Bologna e un gruppo di giovani attrici.
Ebò, in scena dall’8 al 12 gennaio all’Arena del Sole di Bologna, si avvale della regia e coreografia di Elvio Pereira De Assunçao, artista di origine brasiliana di adozione bolognese.
Tramite una connessione tra i miti diffusi nella Russia pagana di fine ‘800, descritti da Stravinskij nel suo rivoluzionario capolavoro di inizio ‘900, e i miti afro-brasiliani della religione del candomblé, i performer raccontano la storia di Oxóssi, il cacciatore che con un’unica freccia e mediante un’offerta, riesce a sconfiggere il male favorendo una ricca raccolta, segno di prosperità e rinascita del popolo.
E come nel Sacre du Printemps il sacrificio permette la rinascita, Ebò è rituale e sostegno, è purificazione e guarigione. Perdere qualcosa per ritrovarsi, sacrificare per rinascere.
Lo spettacolo ha al centro il tema dell’offerta, con la volontà di rendere omaggio ai cinquant’anni del balletto Le Sacre du Printemps creato da Pina Bausch nel 1975. Diretto da Paolo Billi, il Teatro del Pratello opera dal 1998 con progetti teatrali nell’Istituto Penale Minorile di Bologna, con i Servizi della giustizia Minorile e in altri contesti di conflittualità̀ e fragilità̀ sociale, tra i quali la Casa Circondariale di Bologna, dove lavora alla Sezione Femminile, e l’Istituto Penale Minorile di Pontremoli (MS). Cura progetti di promozione della legalità rivolti alle Scuole Superiori e progetti di teatro civile che coinvolgono attivamente la cittadinanza, tra cui VOCI, che da dieci anni presenta uno spettacolo per il 25 aprile.