Editori Aes denunciano, ‘estromessi dalla Mostra del libro’

“Un blitz che esclude dalla Mostra regionale del libro gli editori sardi e l’Aes, l’associazione che rappresenta il 90% delle aziende del comparto, è stato compiuto nei giorni scorsi dal Comune di Macomer”.

E’ quanto denuncia l’Aes, che spiega l’accaduto: “La giunta comunale, con una delibera dell’8 maggio, pubblicata il 31 maggio, ha individuato il Centro servizi culturali Unla come soggetto unico coordinatore e gestore della Mostra per le mansioni di direzione artistica e organizzazione dell’evento.

Una decisione presa in spregio a un’auspicabile condivisione d’intenti, considerato che la Mostra è la principale manifestazione fieristica dedicata all’editoria locale e che l’Aes, quindi gli editori sardi, sono protagonisti dell’evento che hanno contribuito a far nascere e crescere fin dal 2000”.

“La decisione dell’amministrazione comunale di Macomer, disconoscendo qualunque atto o patto – prosegue l’associazione – avoca a sè la titolarità di un evento a regia regionale, rinnegando persino il più recente passato e mortificando il ruolo, fondativo oltre che acquisito sul campo, dell’Aes e degli altri soggetti della filiera, mai citati nell’atto.

Va detto che nel 2022, dopo svariati anni di uno sfilacciamento organizzativo che aveva allontanato l’Aes dall’appuntamento, era stata siglata una convenzione tra il Comune e l’Associazione, a sancire il ritorno degli editori. In essa si legge che ‘l’evento ha beneficiato, negli anni, di una serie di collaborazioni con i diversi soggetti costituenti la filiera del libro edito in Sardegna ed in particolare con l’Associazione degli Editori Sardi, soggetto cofondatore che ha tradizionalmente curato e assicurato i temi, la presenza degli editori, la presentazione delle novità librarie, di laboratori, mostre, spettacoli e momenti di confronto, in coordinamento con gli altri partner principali’. Non si comprende quindi in quale contesto sia maturata questa improvvida decisione che non tiene volutamente conto degli Editori sardi nell’organizzazione di un’iniziativa che ha come fine precipuo la promozione dell’editoria sarda.

“Ora c’è da chiedersi cosa succederà e se non sia meglio e più ragionevole – concludono gli editori – sospendere la manifestazione e rinviarla al 2025, consentendo a tutte le parti (editori, librai, biblioteche, scuole) di elaborare con serenità e meditata consapevolezza un disciplinare condiviso, responsabilità e competenze, tempi congrui e chiari”.

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