Dopo i 14 licenziamenti immotivati e illegittimi, di cui il Cdr e l’assemblea dei redattori della Dire continuano a chiedere il ritiro immediato, nella notte del 31 dicembre, alle ore 22, l’amministrazione della società editrice Com.e ha comunicato tramite mail a 17 giornalisti della sede di Roma la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione. Un atto gravissimo e senza alcun precedente e fondamento giuridico, oltre che assurdo per tempi e modi. L’assemblea dei redattori giudica tale provvedimento un atto incomprensibile e anche dannoso per l’intera azienda.
È giusto ricordare che due giorni fa il governo ha sospeso in modo improvviso e dirompente i fondi del Dipartimento per l’Editoria facendo seguito al fermo giudiziario amministrativo disposto dal ministero dell’Istruzione e del Merito nei confronti della Com.e, in riferimento alla vicenda giudiziaria che investe la precedente proprietà. Alla luce di quanto accaduto tutto il corpo redazionale dell’agenzia Dire chiede di mantenere alta l’attenzione su ciò che sta accadendo all’Agenzia, e alla politica tutta di mettere in atto tutto quanto possa contribuire alla salvaguardia dei livelli occupazionali e della storia dell’Agenzia stessa. Non possono essere i lavoratori della Dire a pagare gli errori delle proprietà che si sono succedute negli ultimi anni.
I giornalisti sospesi saranno nei prossimi giorni regolarmente al loro posto di lavoro come è giusto che sia. L’assemblea, infine, conferma le due giornate di sciopero indette per il 4 e l’8 gennaio affinché la proprietà ritiri tutti i licenziamenti.
I grafici dell’agenzia Dire esprimono piena solidarietà ai 17 colleghi giornalisti raggiunti, nella notte del 31 dicembre, da una illegittima richiesta di sospensione dal lavoro e dallo stipendio con effetto immediato, e manifestano sconcerto e preoccupazione per le sorti dell’azienda, a seguito dei licenziamenti già effettuati nei giorni scorsi e del provvedimento di fermo amministrativo del Ministero dell’Istruzione e del merito.