“Esiste un solo modo per salvare la Sardegna da ulteriori anni di governo scellerato: restare uniti.
Tutto il resto rimane nel perimetro dell’irresponsabilità. Personalmente ho consigliato a mio padre, che tanto ha dato alla politica e alle istituzioni sarde, di mettersi generosamente al servizio di un progetto collettivo favorendo e supportando l’individuazione di una guida fresca, competente e innovativa per la nostra Regione”. A parlare, con toni duri e diretti, è l’esponente cagliaritana e consigliera comunale del Pd Camilla Soru, figlia del fondatore di Tiscali e già governatore della Sardegna, Renato, che in un post sui social ha voluto chiarire la sua posizione, prendendo le distanze dal genitore.
Lo chiama direttamente in causa, lui che da diverse settimane sta agitando le acque della nascente coalizione di centrosinistra più M5s per la corsa alle Regionali di febbraio o marzo 2024, con annunci di auto candidature alle primarie, che ormai è chiaro siano state escluse soprattutto per il no dei Pentastellati, e fughe in avanti per correre da solo. “Non condivido – chiarisce Camilla Soru – alcun tentativo personalistico di affermare la propria candidatura persino a costo di mettere a rischio l’unità della coalizione, favorendo l’affermazione della destra, che tanti danni ha causato alla nostra Isola negli ultimi cinque anni”.
Quindi un riferimento alle voci su un suo incontro romano con la segretaria del Pd Elly Schlein: “È vero che sento la nostra segretaria, che la sostengo, ed è vero che l’ho incontrata la scorsa settimana a Roma – ammette -, senza sentire il bisogno di dare pubblicità all’incontro. Le ho semplicemente confermato quanto sta facendo il Pd in Sardegna, guidato dal segretario regionale Piero Comandini, col mio pieno accordo e sostegno”. Nessun lavoro dietro le quinte, dunque, per favorire un sostegno della segretaria Schlein all’ipotesi di tenere le primarie per la scelta del candidato o della candidata della coalizione di centrosinistra alla presidenza della Regione.