Elezioni in Sardegna, perdono Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni

Ora che le elezioni regionali si sono svolte, possiamo finalmente tirare le somme. Una vittoria al millimetro di Alessandra Todde su Paolo Truzzu, uno di quei testa testa i cui riverberi che ricadono sull’intera nazione.

Ciò che emerge dalle elezioni regionali della Sardegna è il tracollo di Fratelli d’Italia: la prima sconfitta è la premier, anzi, meglio dire presidente, Giorgia Meloni.

Nell’altro versante la prima vittoria è quella del Campo progressista che vede insieme il Movimento 5 Stelle con il PD.

Partiamo esaminando il centro destra e i risultati di queste elezioni regionali.

La sconfitta è prima di tutto di Giorgia Meloni e del suo partito Fratelli d’Italia, la quale ha imposto un candidato che tutti sapevano essere debole e non riconosciuto da tutti i partiti della coalizione. Una scelta voluta e imposta da Giorgia Meloni insieme ad Antonella Zedda, la coordinatrice regionale della Sardegna di Fdi che ha sbattuto sul muro dei Sardi che non si sono sentiti e rappresentati in alcun modo da Paolo Truzzu.

Ma Truzzu era candidato Presidente della Regione o invece pensava di diventare presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei comuni d’Italia? (perché l’abbiamo visto fare più incontri con i Sindaci che comizi in giro per la Sardegna).

In un partito normale, non sappiamo se Fratelli d’Italia lo sia, dopo un risultato di questo tipo la coordinatrice regionale si sarebbe dovuta dimettere. Ma nulla di tutto ciò sembra avvenire.

Il tracollo invece della Lega era prevedibile? L’appiattimento sulle posizioni di Christian Solinas e del Psd’Az hanno portato il partito di Matteo Salvini a prendere un misero 3,7% .

Un dato al di sotto di ogni aspettativa e anche qui il coordinatore regionale Michele Pais perché non rassegna le dimissioni?

Ora nel centrodestra sardo ma soprattutto nazionale si apre un dibattito interno sulla grave arroganza dimostrata da Fratelli d’Italia nell’ imporre il proprio candidato , la  paura è che questo atteggiamento da parte della destra filo atlantista non cambi, almeno fino a che questo partito rimarrà su percentuali superiori al 15 18%.

Spostiamo lo sguardo sul centro-sinistra.

Con il successo di Alessandra Todde non vince il Movimento 5 Stelle che ottiene solo il 7,8% ma vince Piero Comandini con il suo PD che diventa primo partito in Sardegna con il 13,8%

Entrare nel merito della vittoria di Alessandra Todde ci deve portare a capire e analizzare la sconfitta del terzo candidato, cioè Renato Soru, e che veniva inizialmente dato al 12% e che ha ottenuto un misero 8,6%.

Va comunque evidenziato il buon risultato di Progetto Sardegna, mentre un disastro per Liberu e il partito di Rifondazione Comunista che non arrivano neanche al 1%, decisamente sotto ogni aspettativa il risultato della lista Più Europa insieme ad Azione si ferma al 1,5%.

 

Di Simone Spiga

Direttore di ReportSardegna24

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