I vaccini Covid non prevengono la trasmissione della malattia, non possono inibire l’infezione virale e sono stati autorizzati in assenza di dati clinici.
Per i media e le istituzioni tali affermazioni sono state per lungo tempo etichettate come disinformazione, ma a scriverle nero su bianco stavolta è proprio l’EMA, l’Agenzia europea per il farmaco, quell’agenzia che avrebbe dovuto fare tutte le verifiche del caso prima di mettere in commercio i vaccini.
Tali ammissioni sono riportate in una lettera a firma di Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’EMA, che risponde alla richiesta di alcuni europarlamentari di ritirare l’autorizzazione al commercio dei vaccini covid. L’EMA ovviamente non rinnega il suo via libera al farmaco sperimentale, ma si fa sfuggire alcune dichiarazioni. Di fatto, dopo la Pfizer e l’FDA, l’ente americano di regolazione dei prodotti farmaceutici, anche l’EMA conferma che i vaccini covid sono stati autorizzati a prescindere dall’effettiva capacità di prevenire il contagio.
È stato Marcel De Graaff, deputato olandese, a interrogare l’EMA insieme ad altri sei colleghi. Lo stesso De Graaff in conferenza stampa ha definito le parole dell’agenzia come “rivelazioni shock“.
“La lettera dell’EMA contiene fatti scioccanti. Innanzitutto l’EMA afferma esplicitamente di aver messo sul mercato i vaccini Covid esclusivamente per le immunizzazioni individuali. Non per il controllo delle infezione e assolutamente non per prevenire o ridurre le infezioni. E questo è devastante per i governi che hanno fatto campagne con il messaggio che lo si facesse per gli altri.
In primis è evidente come EMA e agenzie simili stiamo tentando di smarcarsi da ogni responsabilità. In secondo luogo emerge il vero volto della politica: non c’erano dati certi e le prove di sicurezza ed efficacia mancavano. Eppure i governi hanno propagandato i vaccini come soluzione definitiva alla malattia e unica via d’uscita ai lockdown.
In Italia come in altri Paesi si è legato l’obbligo vaccinale alla possibilità di lavorare minacciando e obbligando le persone che quella del vaccino era l’unica via d’uscita alla crisi sanitaria.