Celle incendiate, episodi di autolesionismo e tentativi di suicidio: il 16 dicembre scorso, la situazione all’interno del carcere di Uta ha raggiunto l’apice di quella che può essere considerata “una vera e propria guerra che il Corpo della Polizia Penitenziaria in servizio presso l’istituto cagliaritano combatte oramai da tempo per garantire la legalità”, guerra che “visti i fatti accaduti vede soccombere gli agenti di polizia”.
E’ quanto affermano in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della giustizia Carlo Nordio, e al sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove i segretari regionali della Uspp (Unione sindacati di polizia penitenziaria) Alessandro Cara e della Uilpa Polizia penitenzia Michele Cireddu.
Nella lettera i rappresentanti sindacali si soffermano su quanto accaduto nella giornata del 16 dicembre scorso quando “sono state incendiate diverse celle; contemporaneamente, si sono verificati tentativi di suicidio e gesti di autolesionismo di una certa gravità”.
Una giornata che rappresenta un aggravamento delle già insostenibili condizioni di lavoro registrate nei giorni immediatamente precedenti: “il 14 e il 15 dicembre si erano riscontrate altre intemperanze che sono poi sfociate in diverse gravi aggressioni a danno degli Agenti che hanno riportato fratture e contusioni in diverse parti del corpo”.
“E’ di tutta evidenza – scrivono i rappresentanti sindacali – che non si tratti di gesti di ordinaria attività carceraria”.
Ma, secondo Cara e Cireddu, vista “la pluralità e la tempistica degli eventi, nonché la gravità degli stessi, non appare eccessivo ipotizzare una vera e propria regia, più o meno occulta, con l’obiettivo di creare disordine e mettere a rischio la sicurezza all’interno dell’istituto”.
A fronte di questa situazione delicata, “nessun rimedio – affermano – è stato adottato, a nessun livello”. Secondo Cara e Cireddu “non ha sortito esito alcuno l’incontro con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Anzi, il clima all’interno della casa circondariale di Uta è, se possibile, ulteriormente peggiorato”.