Donare il sangue può salvare vite ma in Sardegna esiste una carenza cronica di sangue.
Il 48% del sangue donato nell’isola è destinato ai talassemici che, per poter vivere, devono sottoporsi periodicamente alle trasfusioni.
Nell’Isola il fabbisogno è 110 mila unità di sangue ma si riesce a raccoglierne solamente 80 mila sacche.
C’è quindi un’insufficienza di sangue significativa di circa 30 mila unità.
Alcuni giorni fa a compiere questo gesto di solidarietà sono stati gli iscritti all’Ordine degli agronomi della provincia di Sassari. “Stiamo coinvolgendo tutti gli ordini tecnici per venire a donare il sangue a rotazione Hanno iniziato gli architetti che hanno donato nel mese di luglio e oggi ci siamo noi. Seguiranno nei prossimi mesi tutti gli altri ordini tecnici» – ha dichiarato Mauro Salis, presidente dell’Ordine degli agronomi della provincia di Sassari.
Vorremmo che la donazione diventasse un appuntamento fisso, almeno tre volte l’anno in cui i nostri iscritti vengono a donare. Occorre creare continuamente dei momenti per spiegare l’importanza della donazione e convincere più persone a farlo periodicamente”.
“La disponibilità di sangue sicuro e donato volontariamente è essenziale per sostenere il sistema sanitario e garantire cure di alta qualità. Ringrazio gli agronomi che sono venuti a trovarci perché purtroppo di sangue ce n’è sempre bisogno – ha sottolineato Pietro Manca, direttore del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari – È un atto di generosità che avrà un impatto diretto e positivo sulla vita di coloro che riceveranno il sangue donato. Se continuiamo in questo percorso possiamo sperare nell’autosufficienza”.
Ad accompagnare i colleghi agronomi in questa giornata all’insegna della solidarietà c’era anche Nicola Sanna, ex sindaco del Comune di Sassari che puntualmente ha donato il sangue.