Emergenza-urgenza, arriva il numero europeo armonizzato 116117

Si chiama Numero europeo armonizzato 116 117 il nuovo progetto che l’Azienda regionale per l’emergenza urgenza (Areus) varerà in Sardegna dalla prossima primavera.

Il progetto, affidato all’Areus con legge regionale n.24 del 2020, prevede la realizzazione di un’unica Centrale operativa a Nuoro, nei locali della sede dell’Azienda in via Oggiano.

Si tratta di nuovo servizio telefonico h24, 7 giorni su 7, che garantirà a tutti i cittadini risposte alle richieste di cure mediche non urgenti.

Oggi la direzione generale dell’Areus, guidata da Simonetta Bettelini, ha presentato i dettagli del progetto alla presenza dell’assessore regionale della Sanità Carlo Doria, dell’assessore dei Lavori pubblici Pierluigi Saiu e del sindaco di Nuoro Andrea Soddu.

La Sardegna si appresta a seguire la scia positiva delle regioni italiane che hanno già attivato il servizio.

Lo hanno già fatto Lombardia, Piemonte, Lazio e la Provincia autonoma di Trento. L’attivazione del servizio telefonico 116117 prenderà avvio graduale nei vari distretti telefonici della Sardegna.

La Centrale operativa garantirà, tra gli altri, prestazioni e/o consigli medici non aventi caratteristiche di urgenza, nell’orario di apertura dei servizi di Continuità Assistenziale; modalità di accesso a Medici di Medicina Generale/Pediatri di Libera Scelta anche in caso di difficoltà di reperimento; consigli sanitari non urgenti prima e dopo gli orari di apertura dei servizi di Continuità Assistenziale; individuazione e trasferimento (per il tramite del 112) al 118 delle richieste di soccorso sanitario urgente.

“La Sardegna è avanti su un servizio oggi attivo solo in poche Regioni -ha detto l’assessore Doria -. Un servizio che arricchisce l’offerta sanitaria del territorio, completamente integrato e coordinato con gli altri servizi. L’116117 costituirà un ulteriore filtro che consentirà una gestione più moderna ed efficiente dell’assistenza, consentendo ai cittadini di trovare in modo più semplice una risposta alle proprie necessità e, allo stesso tempo, di ridurre l’impatto sui punti di guardia medica e soprattutto sui pronto soccorso. Un progetto che va di pari passo con quello che stiamo facendo con i medici di medicina generale, nella rivisitazione della rete della continuità assistenziale, attraverso il nuovo Accordo integrativo regionale, fermo dal 2010, che contiamo di chiudere a breve”

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