Mai viste al Lido tante scene di sesso così innocenti, infantili, pure.
E questo in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, in corsa per il Leone d’Oro, che racconta una storia difficile da raccontare, quella con protagonista Bella Baxter (una Emma Stone quasi sempre nuda), una donna riportata in vita con un cervello da bambina che fa di lei “una ritardata molto carina” (così viene descritta). Comunque un essere puro che scopre la sessualità naturalmente, che non sa nulla di convenzioni e regole. E così si tocca appena può perché è bello e va a letto con tutti con l’entusiasmo di una bambina in un negozio di giocattoli. Chi ha mai creato questo mostro? Non a caso un mostro anche lui, uno scienziato pazzo che assomiglia a Frankenstein e che nel nome già mostra la sua vocazione di creatore: Godwin (Willem Dafoe). Per lui Bella è solo un esperimento, uno dei tanti puzzle che ama comporre di uomini e animali. Bramosa di mondanità e di vita,
Bella decide a un certo punto di fuggire insieme a Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un avvocato ricco e dissoluto. Ma le avventure non finiscono certo qui per lei che ha avuto la fortuna di cominciare da zero la possibilità di rivedere il rapporto tra i sessi come di arrivare ad odiare ogni forma di diseguaglianza nel segno di una sua piena emancipazione.
Il film, ambientato ai primi del Novecento, è tratto dal romanzo ‘Poor Things’ dello scrittore scozzese Alasdai Gray. “È sicuramente un film difficile da descrivere – spiega oggi al Lido Yorgos Lanthimos -. Ho dovuto cambiare in molti punti la struttura del romanzo che è un saggio più politico e puntare più sul punto di vista di Emma, sul suo viaggio nel mondo”. Un collegamento con l’oggi? “Credo sia un tema molto contemporaneo perché si parla di libertà, del ruolo della donna e ovviamente della relazione tra i sessi. Le cose dall’epoca del romanzo, che è del 1922, non sono cambiate poi molto, a parte l’ambientazione gotica. Emma interpreta una mente libera che sperimenta sempre” dice ancora il regista. Per realizzare le scene di sesso, spiega infine Lanthimos, “ci siamo avvalsi di un coordinatore di intimità. La sua professionalità ha fatto la differenza, ha messo gli attori a loro agio, creando un clima confortevole”. Molte scene poi non erano preparare nei dettagli, aggiunge Lanthimos che nel 2018, proprio a Venezia, aveva presentato il suo ultimo lavoro La favorita, sempre con Emma Stone, vincendo il Gran premio della giuria: “Non c’era sceneggiatura per le scene di sesso, ma ci siamo messi lì e abbiamo detto cosa manca per renderlo abbastanza realistico? Era importante per tutti noi, far parte del film, non vergognarci e non tirarci indietro”.