Una seduta straordinaria del Consiglio regionale per parlare di energie rinnovabili e delle azioni in capo alla Regione per contrastare l’assalto delle multinazionali dell’eolico al territorio sardo.
L’ipotesi è emersa durante l’ultima seduta della commissione Attività produttive del Consiglio regionale che ha incontrato i rappresentanti dei comitati territoriali che si oppongono all’installazione incontrollata di mega-impianti eolici nel Sarcidano, Anglona, Meilogu, Sulcis e Marmilla.
“Serve una presa di posizione forte nei confronti del governo nazionale – hanno sottolineato in coro Luigi Pisci del Comitato per il Sarcidano e il sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis -.
Sono decine i progetti presentati in Sardegna senza consultare i sindaci, le multinazionali ottengono le autorizzazioni ministeriali scavalcando i Comuni”. Un fenomeno che “va governato: la Regione deve opporsi all’assalto del territorio e stilare una mappa dei siti idonei per la produzione di energia rinnovabile”.
Caso emblematico è quello di Villanovaforru dove il sindaco Onnis ha ricevuto nei giorni scorsi la comunicazione del ministero che autorizza l’installazione di quattro pale eoliche di 220 metri di altezza: “Una di queste pale è prevista a 500 metri dal nuraghe di Genna Maria – ha spiegato il primo cittadino – la situazione è fuori controllo, nessuno ci dà una mano. La Regione non fa nulla. Serve un’azione forte, straordinaria, per cercare di contrastare la devastazione del territorio sardo”.
Situazioni analoghe hanno segnalato anche i rappresentanti del Meilogu e dall’Anglona: “Si sta mettendo a rischio il concetto di ruralità sarda e le prospettive di sviluppo legate alla tutela del paesaggio e delle biodiversità”. “Solo a Isili ci sono proposte per 100 pale – ha aggiunto Pisci – progetti che piovono sulla testa delle comunità locali e contro i quali le popolazioni non possono fa nulla. A fianco dei comitati si sono schierati i consiglieri di opposizione e maggioranza.