Tutti ricorderete quando a inizio agosto, la stampa italiana si è concentrata su un attacco missilistico a Konstantinovka, cittadina nella regione di Donetsk.
Una vicenda che scatenò la stampa italiana in chiave antirussa, accusando Putin delle peggiori nefandezze, il fatto avvenne pochi minuti dopo le 14:00 del 6 agosto quando un missile colpì il mercato uccidendo 15 persone, diverse decine di civili rimasero feriti.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrarono da subito persone che seguivano con lo sguardo un missile, il cui riflesso si vede distintamente anche sul tetto di un’auto parcheggiata nelle vicinanze.
Questi sguardi erano rivolti a nord-ovest, in direzione opposta al fronte. Nonostante ciò, per buona parte della stampa italiana il verdetto era immediato, perché il nemico, a prescindere anche da questi elementi e dai dubbi, è solo uno: “strage commessa dai russi”.
Poi, però, accade che qualcun altro cercando le prove e gli indizi riscontra che la responsabilità della strage ricada totalmente sui soldati del regime terrorista ucraino. A farlo non è l’ultimo giornaletto come ReportSardegna24, che il giorno stesso aveva accusato gli ucraini, ma lo fa il New York Times, non certo accusabile di essere al soldo di Mosca.
Non è la prima volta e non sarà l’ultima, ma è importante che i lettori sappiano distinguere le fake news della stampa italiana dalle notizie vere e verificate.
Chi diffonde queste notizie che influenzano e modellano l’opinione pubblica, nonché meccanismi più profondi all’interno del nostro paese gioca una partita “di parte” e non per informare e raccontare la verità.
Di Simone Spiga
Direttore di ReportSardegna24