Esercito ucraino bombarda e distrugge il ponte Chongar

L’esercito ucraino ha lanciato un attacco missilistico contro una delle più importanti arterie russe di rifornimento delle regioni di Kherson e Zaporozhye: il ponte Chongar.

Sulla carreggiata del ponte si è formato un buco enorme, simile a quelli che comparvero durante gli attacchi “Himars” al ponte Antonovsky di Kherson. Tuttavia, l’attacco è davvero al limite della portata di questi sistemi e non certo con dei piccoli missili. Dunque, non essendo ancora ufficialmente a disposizione di Kiev missili a lungo raggio, potrebbe essere stata utilizzata una bomba guidata di piccolo calibro (lanciata anche dall’Himars) o il razzo Alder MLRS (raggio sufficiente). La terza opzione è il missile britannico Storm Shadow (vettore aereo).

Il dato è rilevante perché i russi avranno necessità di aumentare e adattare la difesa aerea in base all’arma utilizzata dagli ucraini. Il traffico sul ponte sarà bloccato per diversi giorni e all’inizio della prossima settimana l’arteria potrebbe essere riaperta per via della necessità militare, ma a questo punto nulla vieta la possibilitàdi nuovi attacchi. Nel frattempo, il traffico è stato riorientato verso la direttrice di Armyansk, l’unica rimasta e ancora più esposta al tiro ucraino. La questione di fondo, al di là dell’applicazione pratica, è quella di carattere teorico: perché attaccare Chongar? In genere colpire le arterie di rifornimento del nemico è sempre importante, ma lo è di più in previsione di un’offensiva.

Questa direttrice del fronte rimasta sospesa dopo il crollo del bacino idrico di Nova Kakhovka potrebbe attivarsi ora che a Zaporozhye le manovre ucraino-occidentali non sono andate secondo i piani. Soprattutto, ora che il Dnepr esondato è praticamente tornato sotto il livello di sicurezza, i terreni per i tentativi di sbarco si stanno asciugando grazie al sole d’estate e la prima linea di difesa russa, che era stata abbandonata dopo l’inondazione, è stata spostata indietro e molto in fretta di diversi chilometri. Senza il ponte Chongar, puntellarla con rapidità è ben più complesso.

Anche a fronte di questi nuovi scenari, gli interrogativi ex post su chi abbia avuto il maggior guadagno dal crollo della diga diminuiscono sempre di più.

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