Un racconto corale, sul filo dell’emozione, per riaccendere i riflettori su una pagina non solo di sport, lo spareggio salvezza tra il Cagliari e il Piacenza a Napoli nel 1997.
Arriverà a giugno nelle sale cinematografiche “Deu ci seu” (“Io ci sono”), documentario scritto da Michele Badas, Michele De Murtas e Nicolò Falchi, per la regia degli stessi Badas e De Murtas.
Era il giugno del 1997, 20mila tifosi della squadra rossoblù, all’epoca guidata da Carlo Mazzone, si imbarcarono sul traghetto, direzione Napoli. Pronti a sostenere, al San Paolo, la squadra del cuore in un momento cruciale per evitare la retrocessione.
L’entusiasmo è alle stelle, sugli spalti e ancor prima dai cinque traghetti messi a disposizione, sventolavano le bandiere coi colori del Cagliari e il simbolo dei quattro mori. Sostenuto da Regione e Sardegna Film Commission, prodotto da “Il circolo della confusione” in coproduzione con Isre, Istituto etnografico sardo e in collaborazione con Mompracem, “Deu ci seu” ritorna a quella trasferta, alla speranza dei tifosi nella vittoria. Ma pone l’accento anche sulla difficoltà per i sardi, di spostarsi dall’Isola.
Il film è costruito attraverso una serie di immagini d’archivio e testimonianze come quella dell’allora presidente della Regione Federico Palomba, l’ex attaccante rossoblù Roberto Muzzi, il musicista Michele “Dr. Drer” Atzori, il giornalista Antonello Lai, poi ancora il fruttivendolo Billo Vistosu, l’operaio di Seui Marco Moi, incaricato dalla tifoseria del suo paese di portare a Napoli uno striscione preparato per l’occasione.
Il racconto si incentra su quanto accadde in campo e sugli spalti, ma si sofferma soprattutto sulla carenza di traghetti, sulle tensioni in città e all’interno e fuori dello stadio San Paolo. “Una pagina sportiva, il racconto del più grande esodo della storia dei sardi verso il Continente – sottolineano i registi – ma anche un spaccato sociale dell’epoca”, lancia così la notizia l’agenzia di stampa Ansa.