Passo in avanti nella vertenza Eurallumina di Portovesme, nel Sulcis.
In un incontro al Mimit è emerso che il Tar del Lazio ha accolto le ragioni dell’azienda, concedendo la revoca delle sanzioni patrimoniali cui era sottoposta a seguito delle sanzioni contro la Russia.
L’Eurallumina, controllata dalla multinazionale russa Rusal, rientra di fatto in pieno possesso della propria e agibilità finanziaria.
Si tratta di un ulteriore tassello dopo il dissequestro del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione nel maggio 2023 e l’esito positivo del procedimento autorizzativo unico regionale (Paur). Ora, per il progetto di ripresa produttiva con l’avvio degli investimenti manca l’arrivo del metano.
Alla presenza di tutti i soggetti sottoscrittori dell’Addendum al protocollo d’intesa del 12 febbraio 2024 la Regione, con l’assessore all’Industria Emanuele Cani, ha ufficializzato la posizione della giunta sul futuro schema di approvvigionamento del gas per il Sulcis: nessuna dorsale o gasiera ma un collegamento da Oristano dove esiste già un deposito costiero. “Dobbiamo lavorare tutti assieme per una infrastruttura di rete, utile soprattutto per il comparto industriale che attende risposte da troppi anni e che sia a servizio di tutti i territori che ne hanno bisogno – ha detto Cani – Il nostro unico obiettivo è quello di garantire a tutti i sardi e alle imprese un prezzo del gas in linea con quello del territorio nazionale. La Regione conferma l’impegno a definire il contenuto del nuovo Dpcm energia per chiudere la pratica Eurallaumina e per la futura metanizzazione dell’Isola”.
E proprio per discutere di questo tema giovedì 14 ci sarà un incontro a Palazzo Chigi per superare il ricorso della Regione (con la precedente giunta Solinas) contro il provvedimento emanato dal governo Draghi nel 2022, Il Consiglio di Stato potrebbe decidere infatti giovedì 21.
Per le segreterie Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec del Sulcis e per le Rsa di Eurallumina, già riconvocati al Mimit il 3 dicembre (alle 15), lo scongelamento del patrimonio dell’azienda è una boccata d’ossigeno. “A distanza di oltre 15 anni è più che mai necessario tempi celeri per l’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire una soluzione definitiva di una così lunga vertenza che coinvolge 1500 buste paga nel territorio”.