Bastano sei contatti per raggiungere la persona che ci interessa sui social.
Che sia un politico o un attore famoso conta poco, tutto dipende dalla qualità di questi sei livelli e dell’impegno che ci si mette nel superarli.
Vale nella vita reale: anche cominciando alla lontana, ad esempio chiedendo ad un amico, il quale ci presenta un altro amico che poi contatta un’altra persona e così via per sei volte, si arriva alla meta. Si dice ‘quanto è piccolo il mondo’ non a caso e il principio che siamo tutti collegati da sei livelli di conoscenze e quindi ‘sei gradi di separazione’ pare essere reale anche nella ‘piazza’ di reti sociali che vive su Facebook, Instagram e così via. L’assioma, dimostrato inizialmente negli anni ’60 dallo psicologo Stanley Milgram con un esperimento un po’ rudimentale ma più volte confermato negli anni, funziona anche per il mondo dei social e adesso un pool di scienziati da tutto il mondo, inclusi ricercatori di alcune università italiana, non solo ha scoperto perché ma ci fornisce alcune dritte per riuscirci.
L’approccio matematico ai legami sociali attraverso sei gradi di separazione vanta molti esperimenti ed è rinomato quello intrapreso dai ricercatori della Harvard University che all’inizio degli anni 2000 spedirono oltre 50.000 catene di messaggi da 163 paesi diversi alla ricerca di 18 ‘obiettivi’ in tutto il mondo, facendo centro. Se nella vita reale il mondo è piccolo e, con un po’ di sforzo, si raggiungono le persone che interessano di più, in quella rappresentata nei social diventa un ‘ultra small world’, per dirla con il linguaggio degli scienziati.
Lo spiega all’ANS David Papo, tra gli autori della nuova ricerca, pubblicata recentemente su Physical Review X e che vede il contributo dell’università di Ferrara e dell’Istituto italiano tecnologico con cui lavora, insieme alla Scuola Superiore Meridionale di Napoli e del CNR di Sesto Fiorentino.
“Il fenomeno dei sei livelli di separazione è stato documentato già gli anni scorsi, noi ora dimostriamo perché questo processo di relazione avviene anche all’interno della rete dei social dove il piccolo mondo diventa un ‘ultra small world’. Insomma, se hai 100, 1000 o un milione di follower la regola vale allo stesso modo: si raggiungono le persone desiderate attraverso questi sei step di contatti a patto però di adottare alcuni sforzi, – suggerisce Papo. – In primis creare contatti con persone ‘focali’ della rete, cioè che hanno già un discreto numero di seguaci e sono più interessanti nel campo che ci interessa e seguirle. Altrettanto importante è mantenere questi rapporti. Ciò significa avere voglia e tempo di comunicare con loro, condividere contenuti e investire il proprio tempo online. Quindi è necessario valutare i costi e i benefici di tale compito. Hai voglia di impegnarti?”.
“Altro passaggio necessario, – spiega il ricercatore, – è raggiungere un equilibrio nella rete, chiamato in matematica equilibrio di Nash dalla teoria dei giochi. L’equilibrio arriva al sesto livello di separazione e la regola vale matematicamente quasi sempre. Comportandosi in questo modo si raggiunge visibilità nella rete massimizzando i propri contatti e i propri obiettivi”.
Insomma nulla è scontato e per avere successo bisogna investire il proprio tempo a curare i propri contatti ampliandoli in modo intelligente ed efficace, quindi puntando a nuove conoscenze ‘focali’ della rete e interagendo con loro quindi instaurando un rapporto. “In una rete di oltre 2 miliardi di persone che non conosciamo non dobbiamo scoraggiarci. Questa stessa rete non è nata in modo casuale e possiamo riuscire ad avvicinare le persone che paiono più lontane e irraggiungibili curando piccoli nuclei di contatti utili superando, appunto, sei livelli di separazione” conclude David Papo.
Dunque più che accumulare follower random conviene puntare ai sei livelli di ‘amicizia’ per diventare un influencer, ovvero poter interagire attraverso pochi intermediari (che siano focali, cioè con contatti interessanti loro stessi) per creare la nostra rete di conoscenze che ci permetterà di raggiungere chiunque. A patto però di investire il nostro tempo sui social per superare questi sei diversi livelli di separazione.