I ritratti e le foto di Italo Calvino realizzate da Tullio Pericoli, Carlo Levi e Ugo Mulas.
Le foto con Natalia Ginzburg e poi con Elio Vittorini negli anni alla Einaudi, le copertine e le prime edizioni de Il barone rampante, Il cavaliere inesistente e I nostri Antenati. E poi L’equilibrista e altri quadri e disegni di Paul Klee che hanno contribuito a plasmare l’immaginario visivo calviniano. Sono tra le oltre 400 opere raccolte nella grande mostra alle Scuderie del Quirinale, ‘Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri’ che è stata inaugurata oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e aprirà al pubblico dal 13 ottobre al 4 febbraio 2024. Una mostra coraggiosa, che nel centenario della nascita dello scrittore, avvenuta il 15 ottobre 1923, vuole restituire lo sguardo di Italo Calvino sul mondo facendo scoprire molti aspetti inesplorati. Il percorso tracciato è tendenzialmente cronologico e mira a illustrare i caratteri e l’evoluzione dell’immaginario calviniano dagli anni di formazione e dalle prime prove agli anni della maturità artistica, ai tanti progetti lasciati in sospeso.
“Ma non è una mostra biografica, ne sui manoscritti di Calvino, ne sui rapporti tra Calvino e l’arte anche se c’è tutto questo. Questa mostra vuole avvicinarsi all’immaginario calviniano” ha spiegato il curatore, Mario Barenghi, docente di Letteratura, tra i massimi studiosi dell’opera dello scrittore, che per la prima volta si è cimentato nella cura di una mostra. All’inaugurazione e presentazione alla stampa della mostra, organizzata con la casa editrice Electa e realizzata in collaborazione con Regione Liguria e Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale, era presente Giovanna Calvino, la figlia dello scrittore, accompagnata dalla figlia tredicenne Violette Calvino Aguilar. “Sono veramente commossa. È un percorso familiare. Mi ero chiesta come avreste fatto a rappresentare visivamente uno scrittore e ci siete riusciti molto bene” ha detto. Alla presentazione sono intervenuti Francesco Anzelmo, direttore editoriale di Mondadori, Mario De Simoni, presidente e amministratore delegato delle Scuderie del Quirinale e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Divisa in nove sezioni, l’esposizione si apre con una descrizione del paesaggio ligure, con il progetto per la pietra tombale di Italo Calvino di Giulio Paolini e con Foret Palatine di Eva Jospin e si chiude con altre opere di Giulio Paolini, tra cui Guardare e ci sarà anche l’opera di luce Palomar che verrà accesa lungo via XXIV maggio nel giorno del compleanno di Calvino, il 15 ottobre. “Calvino più volte scrive che l’immagine è il punto di partenza. Le mostre sulla letteratura sono difficili da fare, ma si arriva a interpretare tutto sotto una nuova luce” sottolinea De Simoni. “Nasce dalla collaborazione tra le case editrici che fanno parte del Gruppo Mondadori: Einaudi, Electa e Mondadori. Ho trovato più di una buona ragione per mettere a confronto la pagina scritta. Calvino resterà in Einaudi fino al 1983, fino a pochi anni dalla sua morte nel 1985. È lo scrittore perfetto per un lavoro di scrittura che si trasferisce in un lavoro di immagini” ha spiegato Anzelmo.
Esposte anche pagine manoscritte tra i quali La decapitazione dei capi, quattro inizi di romanzo sull’idea di un sistema sociale che prevede l’esecuzione periodica dei dirigenti politici e L’uomo di Neanderthal, per un programma radiofonico del secondo canale della Rai a metà anni Settanta. Tra i disegni, dipinti, installazioni e sculture, gli acquerelli del pittore spagnolo Pedro Cano e La formica argentina di Emilio Isgrò. Spicca l’incontro, sul terreno delle città, fra Calvino e Giorgio de Chirico di cui è esposto Piazza d’Italia. Ci sono anche Le torri della città invisibile di Fausto Melotti, Il castello dei Pirenei di Renè Magritte e Il partigiano impiccato di Renzo Vespignani, per la parte dedicata alla guerra e alla politica. Tra le curiosità il rapporto tra Calvino e il cinema con una scena del film Gli ammutinati del Bounty di Frank Lloyd e Jean Gabin e Line Noro in una scena del film Pepe le Moko. “È una seconda importante collaborazione nel giro di 24 mesi dopo la mostra sul Barocco, inaugurata sempre da Mattarella. Sabato 15 ottobre inauguriamo il ramo genovese della mostra, a Palazzo Ducale a Genova. Calvino è un pezzo di Liguria di Ponente, di Sanremo, di Genova. C’è una commovente descrizione del paesaggio ligure in apertura”. ha detto il presidente Toti. ‘Calvino cantafavole’ si chiama l’esposizione curata da Eloisa Morra e Luca Scarlini che sarà aperta fino al 7 aprile 2024.