Fertilizzante dalla posidonia spiaggiata, progetto in Sardegna

Dal trattamento dei rifiuti spiaggiati della Sardegna nasce il primo terriccio organico realizzato con la posidonia oceanica raccolta sulle coste dell’isola.

Si chiama “Posidonia garden”: la sabbia recuperata, che diversamente sarebbe finita in discarica o nel retro spiaggia, viene lavata, depurata e riportata sull’arenile di provenienza, contribuendo in questo modo a contrastare il fenomeno dell’erosione costiera e mantenendo le caratteristiche dimensionali e cromatiche delle spiagge dell’isola.

La posidonia una volta lavata, separata dalla sabbia, dai rifiuti e privata dei cloruri diventa invece una nuova risorsa ricca di nutrienti.

Grazie ad agronomi specializzati sono state predisposte ricette di composizione per soddisfare le esigenze in diversi settori, il terriccio è disponibile in quattro diverse tipologie pensate per il settore agricolo e vivaistico e destinate ai garden center della Sardegna. Il progetto è stato sviluppato dal gruppo Esposito, un’azienda bergamasca che realizza tecnologie per il recupero dei rifiuti, con oltre 12 impianti attivi in Italia o oltre 400mila tonnellate di rifiuti trattate ogni anno.

“Posidonia garden” nasce nel primo impianto di lavaggio brevettato e certificato Epd (Environmental product declaration) per il trattamento dei rifiuti spiaggiati in grado di recuperare sabbia pulita da riportare sull’arenile di provenienza e posidonia priva di sabbia, rifiuti e cloruri per la produzione di terriccio organico. L’impianto si trova a Quartu Sant’Elena (Città metropolitana di Cagliari) ma presto se ne affiancherà un altro ad Alghero (San Marco).

“Posidonia Garden non è un semplice prodotto, ma un vero e proprio esempio di economia circolare, perché ci permette di trasformare in una nuova risorsa la posidonia prelevata dalle spiagge sarde che ormai ha cessato il suo ciclo di vita naturale – spiega Ezio Esposito, fondatore del gruppo – Attraverso la tecnologia del Soil Washing, implementata nel nostro impianto in Sardegna, siamo in grado di ottenere materie prime di alta qualità e registriamo in media circa il 60% di sabbia, il 7-8% di rifiuti misti, per lo più plastiche e microplastiche e il 25% di posidonia”.

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