IL 27 luglio le attiviste e attivisti al Climate Social Camp sono partite per una pedalata resistente. Il corteo si è fermato davanti al comune dove è stato affisso uno striscione: “Basta svendere città e parchi! Difendiamo tutto”. Infatti il Climate Social Camp quest’anno si tiene in un parco che il Comune di Torino ha svenduto a Esselunga, che ci vuole costruire un ennesimo supermercato in un quartiere che ne è già saturo. “Il campeggio non è solo un posto in cui parlare di resistenza alla distruzione del pianeta ma anche un posto in cui attuarla concretamente,” aggiunge Marta Maroglio.
Il corteo passa poi in corso Orbassano per la pista ciclabile dipinta dal gruppo torinese di Fridays for Future qualche giorno fa in opposizione al decreto Salvini che peggiora la mobilità sostenibile, quando già le piste ciclabili e i mezzi pubblici presenti nelle città sono insufficienti e poco accessibili.
Successivamente raggiunge il palazzo della Regione Piemonte, una regione che continua a cementificare i territori approvando progetti dannosi e inutili, alimenta una mobilità basata sull’auto privata e che non ha saputo reagire di fronte alla siccità che ha colpito la regione negli ultimi due anni e questo ha aumentato le disuguaglianze sociali scaricando il peso della crisi climatica su piccoli agricoltori e comunità più vulnerabili. Questa è una situazione che si ritrova in tutta Italia. Per questi motivi gli attivisti manifestano la loro rabbia lanciando vernice sulle vetrate del grattacielo.
Il corteo ha poi raggiunto la sede SMAT (l’azienda torinese che gestisce l’acqua) dove ha denunciato la mala gestione idrica: “Mentre ci sono sempre più comuni che utilizzano le autobotti per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile, il sistema di acquedotti gestito dalla Smat causa delle perdite del 22% nella città di Torino e del 27% nel resto della provincia.”
Questo Climate social camp è stato un appuntamento importante per i movimenti climatici e per la giustizia sociale. A questo seguirà il campeggio dell’Alta Felicità contro la TAV in Val Susa questo fine settimana, e dall’8 al 10 settembre il Venice Climate Camp per mettere in campo idee e energie di attivazione di fronte ai mega progetti delle Olimpiadi Milano – Cortina 2026.
“La lotta per difendere il pianeta e le vite delle persone non si ferma, dopo l’estate scenderemo in piazza il 6 ottobre per protestare e per pretendere giustizia climatica,” dice Giulia dal climate social camp.