Fino alla revoca della patente per chi abbandona gli animali

Fino alla revoca o la sospensione della patente per chi abbandona gli animali. L’intento è del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che punta a inserire le modifiche ”nel ddl sulla sicurezza stradale che arriverà in discussione in Parlamento” contro un fenomeno che cresce sempre di più e che ha i suoi picchi durante l’estate. Un intervento che però, sottolinea l’Enpa, va pensato in prospettiva. “Perché una legge abbia seguito e senso, bisogna pensarla a gennaio, affinchè abbia efficacia ad agosto. Se noi ci pensiamo ad agosto, andrà bene per l’anno prossimo. Quindi tante grazie al ministro per l’anno prossimo, perché, per i tempi per cui il Parlamento, intasato di lavoro, possa esaminare e approvare la legge, non avrà effetti per gli abbandoni di quest’anno”, commenta Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa. E aggiunge “lieti e riconoscenti per l’intenzione, apprezziamo e ci aspettiamo di vederla realizzata tramite passaggi parlamentari”.

La sospensione o revoca del titolo di guida arriverebbe “nelle ipotesi più gravi” per coloro che sono sorpresi ad abbandonare un animale in strada, in aggiunta alle pene già previste, spiega Salvini, “perché oltre ad essere un atto di assoluta barbarie e inciviltà, rischia di mettere anche a repentaglio l’incolumità di coloro che viaggiano”.

Secondo l’Enpa, nel 2023 sono stati ceduti o abbandonati più di 127 animali al giorno, con un aumento del 20% rispetto al 2021. Un dato che è ancora più preoccupante se incrociato con la diminuzione delle adozioni (-10%) e con quello della tipologia di adozioni: nel 75% dei casi chi adotta vuole solo cuccioli. Intanto sono sempre di più gli italiani che hanno un animale d’affezione e che desiderano portarlo in vacanza, in spiaggia e o farlo viaggiare, anche in aereo. Su questi fronti il ministro si è impegnato a “sensibilizzare gli enti locali affinché adottino misure per garantire agli animali idonee condizioni di accesso alle spiagge”, a portare il tema all’attenzione dell’Anci. E a promuovere tramite Enac l’attivazione di tavoli di lavoro con le compagnie aeree per “superare alcune delle prassi commerciali che oggi inibiscono di fatto il trasporto degli animali in aereo, soprattutto per gli animali di taglie medio grandi per i quali è previsto il solo passaggio in stiva”, come avviene sui treni.

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