Fiom – Fsm – Uilm e Cub denunciano i gravi ritardi nel rilancio Sider Alloys

Dal 2012 in Italia, non si produce più alluminio primario. In questi lunghi anni i i vari governi hanno dichiarato strategico l’alluminio, ma non sono stati in grado di perseguire il vero rilancio delle produzioni. In questi anni l’alluminio non ha mai conosciuto crisi di mercato, anzi, la richiesta interna è sempre aumentata, di conseguenza, come in tanti altri campi, abbiamo smesso di produrre un bene , per affidarci totalmente al mercato esterno.

Nel 2018 la ex Alcoa, dopo innumerevoli battaglie dei lavoratori, che MAI, si sono voluti arrendere allo smantellamento dello stabilimento, veniva ceduto all’attuale proprietà: la SiderAlloys; quest’ultima, pur con tutte le difficoltà affrontate (pandemia, autorizzazioni ambientali, costo energetico, scoppio della guerra che hanno in qualche modo giustificato le tante modifiche dei piani Industriali presentati), hanno avuto comunque una caratteristica: lentamente la forza lavoro in fabbrica aumentava. Certo, non ai ritmi e nei tempi previsti dalle OO.SS, ma questo era quanto accadeva. Nell’ultimo periodo c’è però stato un pericoloso cambio di passo, alla quale occorre porre rimedio, SUBITO!

Negli ultimi sei mesi, si è partiti nel non riconfermare i contratti in scadenza, poi non si sono pagate le aziende in appalto ( che sono andate via attivando ingiunzioni di pagamento), quindi si è svuotato lo stabilimento delle aziende e dei lavoratori operanti presso lo stabilimento e infine si è fatto ricorso alla CIGO. La forza lavoro si è ridotta ai minimi termini; si scarica sulla collettività l’incapacità di un idea di rilancio dello stabilimento di alluminio primario, fondamentale per l’intero territorio, come i dati economici del Sulcis-Iglesiente dimostrano.

Cosa ancora più grave, nel corso degli ultimi mesi si sta dando corso allo smantellamento di alcune parti dell’impianto, per poter fare cassa e superare le difficoltà economiche contingenti ed è soprattutto quest’ultima
considerazione, che impone un cambio di passo da parte delle Istituzioni, regionali e nazionali. Anche per
tali ragioni si chiede di conoscere (se ci sono), le relazioni che annualmente il “Comitato Tecnico” doveva
redare, in base all’Art.7 dell’Accordo di Programma.
Per tali ragioni, FIOM, FSM, UILM Ee CUB, ritengono non più accettabile, quanto sta avvenendo, e sono
pronti ad una mobilitazione immediata straordinaria, dando seguito alla giornata di sciopero di ieri, decisa in
assemblea con i lavoratori e sono pronti ad intensificare le iniziative, nel caso, non arrivino nell’immediato le risposte attese. Sollecitano ancora una volta la convocazione del tavolo istituzionale presso il MIMIT e chiedono l’immediata apertura del tavolo di crisi alla regione Sardegna. Il tempo delle attese è terminato, non permetteremo a Sideralloys, ulteriori perdite di tempo!

Segreterie Territoriali
FIOM FSM UILM e CUB
Sardegna sud-Occidentale

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