Fiom, Fsm e Uilm rigettano “totalmente” i contenuti del comunicato della Portovesme srl e in una nota spiegano che nei tre giorni di blocco ai cancelli dello stabilimento dell’area industriale del Sulcis, “mai è stata messa in discussione la sicurezza dell’impianto”.
“Dopotutto, sono le azioni messe in campo che dimostrano l’attenzione e la validità delle iniziative durante i presìdi, con scelte che hanno consentito la fuoriuscita delle scorie dei forni Waeltz, l’ingresso della calce, dei reagenti utili alle alimentazioni, degli autisti per la rimozione dei rifiuti del trattamento acque, sono stati garantiti i cambi turno e gli ingressi per la salvaguardia impianti, come tutti quegli ingressi che le Rsu delle diverse aziende responsabilmente determinavano – scrivono, in una nota, le segretarie territoriali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil -.
Decisioni prese attraverso il dialogo, tenendo a mente l’interesse comune e non cadendo mai in provocazioni che pure in questi giorni non sono mancate, come quando l’amministratore si è presentato ai cancelli del bilico vicino ai manifestanti”.
Per i sindacati è stata “una protesta collettiva, che evidenzia l’importanza delle richieste incentrate sulla ripresa produttiva dello zinco attraverso la messa in marcia di tutti i reparti ed escludendo eventuali ‘spezzatini’ che consideriamo impercorribili.
Chiediamo risposte in tempi celeri, perché non decidere o lasciare passare il tempo, come nelle vertenze Sider Alloys, Eurallumina, Enel, equivale a dare risposte negative”.
“Glencore se ne faccia una ragione e si assuma tutte le responsabilità, senza indirizzare responsabilità ad altri – attaccano Fiom, Fsm e Uilm del Sulcis – La tensione sociale è causa della ricerca continua e assidua dei profitti, che sta portando al tracollo del mondo degli appalti. I metalmeccanici ritengono che la strada intrapresa da Glencore non possa garantire la pace sociale: non accetteremo passivamente l’ennesima chiusura, ci saranno altre proteste se non si otterrà chiarezza sull’impegno dei ministri e della Regione presi il 27 dicembre 2024 e confermati al Mimit. Non c’è più tempo da perdere. Occorrono risposte immediate sul futuro dell’intero polo industriale di Portovesme”.