E’ di oltre 600 anni l’arco temporale coperto dalle 12 sale inaugurate oggi alla Galleria degli Uffizi e dedicate agli autoritratti e ritratti di artisti, dal Quattrocento al XXI secolo. Una galleria di oltre 250 volti di pittori e scultori.
Molti di loro nei ritratti, lungo i secoli, hanno trovato l’unico modo per “fotografarsi” e mostrarsi ai posteri. Il più antico è il dipinto quattrocentesco che ritrae gli artisti Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi – veri big della cerchia del Beato Angelico -, opere più recenti sono la scultura in ghisa di Antony Gormley, l’autoritratto su specchio di Michelangelo Pistoletto e quello realizzato con mattoncini di plastica da Ai Weiwei.
La raccolta fu avviata dal cardinale Leopoldo dei Medici nel ‘600, rappresenta un unicum di grande valore, arrivato a contare oltre 2000 opere tra dipinti, sculture e disegni. Per dare risalto ai tanti volti di questa immensa collezione, gli Uffizi li mostreranno a rotazione. Il nuovo allestimento è possibile grazie al mecenatismo della famiglia Pritzker (la stessa che ogni anno premia un architetto con il Pritzker Architecture Prize). “Generosissimi – ha detto il direttore Eike Schmidt -, la loro donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e l’allestimento”.
Le nuove sale, al primo piano della Galleria, sono di colore rosa acceso, allusione alla veste del Cardinal Leopoldo e sono organizzate con criterio cronologico. Folta la schiera di protagonisti della storia dell’arte. Tra i tanti, si vedono Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, i grandi napoletani De Mura e Solimena, ma anche Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Elisabeth Chaplin, Adolfo Wildt, Marino Marini. “In questa occasione – ha aggiunto Schmidt – le opere sono state studiate dai maggiori esperti in tutto il mondo e per molti dipinti hanno proposto pure nuove attribuzioni. Per quanto riguarda il ‘600, anche tante smentite”.
“Gli agenti del cardinal Leopoldo – rivela il direttore – furono spesso raggirati da truffatori che gli spacciavano come autoritratti dipinti che erano invece copie, o addirittura falsi confezionati per l’occasione”. Dopo oltre un secolo, gli autoritratti per la prima volta esposti all’interno del normale percorso di visita degli Uffizi. Dal 1973 al 2016 una parte di essi era nel Corridoio Vasariano, ma il grosso era nei depositi del museo. Per l’occasione molte opere sono state sottoposte a importanti interventi di conservazione: tra queste l’autoritratto di Rubens, appena restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure, e quello di Rembrandt. Accanto ai ritratti degli antichi, c’è il primo autoritratto di una scultrice, Anne Seymour Damer, che nel 1778 firma la propria effigie in caratteri greci. Il video artista Bill Viola è presente con una installazione acquatica che lo immortala immerso tra i flutti, così come affiora dall’acqua il volto di Fabrizio Plessi. È esposto anche, per la prima volta, l’autoritratto di uno street artist, il londinese Endless, che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.
Tra le particolarità del percorso ci sono anche una nuova sala dedicata alla pittura lombarda del ‘500 e la sezione temporanea dedicata al fumetto con gli autoritratti di 54 maestri italiani, tra i quali Milo Manara, Lorenzo Mattotti ed Altan, e quello del padre nobile dei comics statunitensi, Will Eisner. “Per anni la nona arte è stata considerata ai margini, adesso questa arte trova il pieno riconoscimento da parte delle principali istituzioni culturali”, hanno commentato Mattia Morandi e Chiara Palmieri, curatori a Lucca Comics che hanno organizzato questa sezione.